L'Angolo Vintage 2.0 - Recensione: "Un po' di follia in primavera" di Alessia Gazzola

Buon sabato a tutti cari miei heartreaders,
eccezionalmente online di sabato, oggi sono felicissima di partecipare alla rubrica "L'Angolo Vintage 2.0", ovvero la rubrica  ideata da quel vulcano di idee che è La lettrice sulle nuvole!


Vi ricordo che questa rubrica ha cadenza mensile e si pone l'obiettivo di farci smaltire finalmente un po' di letture arretrate.  Quanti di voi sono accumulatori seriali di libri proprio come la sottoscritta? Io personalmente, fra libri cartacei ed ebook, sono  sempre pienissima di letture e qualcuna, inevitabilmente, viene saltata e conservata per il futuro. Quale futuro? Beh, direi un futuro imprecisato! Grazie a L'angolo vintage invece io e le colleghe blogger che partecipano alla rubrica (in calce al post il calendario) contiamo di liberare questi poveri libri dalle ragnatele (virtuali) e finalmente leggerli. Siete con noi? Bene, allora mi raccomando di non perdere nessuna delle nostre recensioni!

Detto questo, che ne dite di fiondarci subito sulla mia recensione di oggi? Per questo mese di Novembre ho pensato di riprendere in mano una serie che anni fa avevo imparato ad amare ma che poi avevo messo in stand by per i motivi che appresso vi dirò. Sto parlando della serie iniziata con "L'Allieva", capolavoro della oggi famosissima Alessia Gazzola.



Un po' di follia in primavera

Alessia Gazzola


💝💝💝💝


Editore: Longanesi
Prezzo: Rigido 14,36 € Ebook 9,99 € Flessibile € 12,00
Pagine: 298
Serie: L'Allieva#5
Genere: Chick Lit


Trama: Quella di Ruggero D'Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato nel proprio ufficio. E anche perché Ruggero D'Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante... Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio ma anche per la recente consulenza del professore su un caso di suicidio di cui Alice si è occupata. Impossibile negare il magnetismo di quell'uomo all'apparenza insondabile ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. Eppure, in una primavera romana che sembra portare piccole ventate di follia, la morte violenta di Ruggero D'Armento crea sensazione. Pochi e ingannevoli indizi, quasi nessuna traccia da seguire. L'indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta... Ma sarà quella giusta?.


Ho iniziato a leggere la serie de L'Allieva diversi anni fa, ne sono diventata fan ed ho aspettato con trepidazione ogni nuovo romanzo su Alice Allevi fino al quarto. Poi che è successo? Non mi è forse piaciuto quel benedetto quarto romanzo? No, assolutamente. Anzi."E allora che diamine è successo Ely??!!" mi starete urlando. Mi viene un po' da ridere a pensare a che faccia farete appena vi dirò la mia (sgangherata ma vera) motivazione. 

Ebbene heartreaders, ho visto la serie tv. O meglio, ho visto le prime puntate della prima serie L'Allieva e ne sono rimasta delusa! Oddio, mi vergogno quasi, davvero. Sospendere una lettura a causa di una serie tv. Impensabile. Eppure è successo. Mi sono lasciata influenzare troppo forse ma, a mia discolpa, giuro che non ho condiviso (quasi) nessuna delle scelte fatte portando Alice Allevi sul piccolo schermo. Ve le enumero per dovere di cronaca:

1) Alice. La Mastronardi (che interpreta Alice) è troppo figa (passatemi il termine) per interpretarla. Alice è più goffa, prova ad essere stilosa ma non ai livelli della Mastronardi che risulta una gran figa qualunque cosa si metta. Io personalmente Alice me la immaginavo un po' più grassottella, alla Bridget Jones per intenderci. Ergo, ho bocciato la scelta della Mastronardi, nonostante io sappia perfettamente che è un'attrice bravissima ed anche bellissima. Solo che non mi piace come Alice Allevi. Bocciata.

2) Arthur. Tutto l'opposto del discorso appena fatto. L'interprete di Arthur non è abbastanza figo per quanto mi riguarda. L'Arthur d'inchiostro è un uomo cosmopolita, un tipo che non ha paura di fiondarsi in mezzo al pericolo in nome della sua grande passione. Arthur è un grandissimo reporter di guerra, uno di quelli che mettono passione in ogni cosa che fanno. E' un cosmopolita ...ed è terribilmente figo. Ogni volta che si riferiva in inglese ad Alice, insieme al suo modo di chiamarla Elis, mi ha conquistata sin da subito e, si, confesso che mi ha sempre fatto tremare le ginocchia. Per me Arthur è alto, spalle larghe, capelli più lunghi del "normale".. un Thor primo film per parlarci chiaro. L'interprete del piccolo schermo, Dario Aita, a mio personale parere non ci azzecca proprio nulla con Arthur. Aita è bravo? Certo. Aita è un bel ragazzo? Certo ma non è un Arthur. Bocciato.

3) Lara. E ritorniamo al primo punto. Come per la Mastronardi, l'interprete di Lara, Francesca Agostini, è troppo figa per interpretare la timida e dolce Lara. Non c'entrano niente queste due ragazze, davvero. E poi, ne vogliamo parlare della love story con il fratello di Alice?! Ma dai, il fratello di Alice sappiamo che è sposato con un'altra amica di Alice, l'Avvocato, e che i due hanno anche avuto insieme una bimba. Da quello che ho letto in questo romanzo sono in crisi però, non so come andrà, ad ogni modo la storia originale non è per niente stata seguita nella serie tv. E comunque il personaggio di Lara è completamente diverso da quello inizialmente descritto dalla Gazzola. Bocciata.
4) Claudio. Forse è uno dei pochi personaggi che "potrebbe starci". L'attore (Lino Guanciale), pur essendo bravissimo, non incontra la mia personale immagine di CC, ma non possiamo mica far materializzare la figura creata dalla nostra immaginazione! Questo lo so bene. Quindi, proprio per questo, alla fine non lo boccio. Promosso.

5) Paolone. Ma chi è Paolone? No ragazzi, siamo seri. Davvero. Ma chi è sto Paolone?! Un po' giullare di corte, Paolone fa la sua comparsa sin dalla prima puntata della serie tv ma non compare assolutamente nei libri, almeno nei primi 5 che ho letto. Chi sia e che cosa c'entri sul set non me lo so spiegare. Che senso ha creare personaggi nuovi da aggiungere al set quando invece la Gazzola ne aveva creati tantissimi ed ognuno con una sua personalità ben definita? Bocciato anzi "bocciatissimo".

6) Ambra, Cordelia, Il Supremo, la Boschi e Calligaris. Tutti promossi. Bravi e credibili. Forse un po' meno la Stella (interprete di Ambra) ma comunque tutti promossi.

7) Secondo uno spoiler di Marito (che ha iniziato a leggere la serie insieme a me ma che, al contrario di me, ha sempre continuato a leggere ogni nuovo romanzo su Alice Allevi), via via la Gazzola sta inserendo nei romanzi vicende e personaggi (come Paolone) nati solo sul piccolo schermo ed a me questa cosa non è andata giù. Si, perchè secondo me è la trasposizione che deve adeguarsi ai libri e non viceversa. Speravo che la Gazzola (che a quanto pare è stra coinvolta nella serie tv)  fosse più attenta nel non snaturalizzare i suoi personaggi e che curasse meglio il cast per far si che tutti i suoi personaggi non venissero stravolti dalla trasposizione. Poi magari tutto ciò è un mio limite. Si, magari poi sono io che mi sono immaginata dei protagonisti totalmente storpiati dall'idea della stessa autrice. Mi pare strano visto che, parlandone in passato con Marito, le nostre interpretazioni combaciavano però tutto può essere. Resta il fatto che, viste le prime puntate della serie tv sono andata in tilt. Per anni non sono riuscita a togliermi dalla testa gli interpreti (per me mal scelti)  del piccolo schermo e non ho più sentito il piacere e la voglia di continuare a leggere i romanzi che nel frattempo sfornava la Gazzola. Fino ad oggi, quando, in occasione dell'appuntamento di Novembre con L'angolo vintage, mi sono trovata davanti la mia copia de "Un po' di follia in primavera" e mi sono detta: "proviamoci Ely".

E, si, ci ho provato e ci sono riuscita. Sono riuscita a scalzare dalla mia mente l'immagine della serie tv riuscendo a a ritrovare i miei Alice & Co. Volete sapere che ne penso del romanzo? bene, direi di iniziare a recensirlo per davvero!

Un po' di follia in primavera racconta, come questa serie ci ha abituati, un caso approdato presso l'istituto di Medicina Legale in cui Alice è specializzanda. Questa volta il cadavere ritrovato appartiene ad un notissimo psichiatra romano che, tra l'altro, Alice e Conforti hanno conosciuto di recente. Il caso, come sempre, risulta ben approfondito e raccontato. Si vede che l'autrice, essendo a sua volta Medico legale, conosce bene ciò di cui sta parlando. Intrecciata al caso di omicidio, c'è sempre la vita sentimentale di Alice che, in questo romanzo, dovrà prendere un'ardua decisione.

Felicemente fidanzata con Arthur, Alice dovrà fare in modo di chiudere definitivamente con Conforti ma non sarà così facile come si potrebbe pensare. Alice e Claudio condividono il lavoro e la passione (sia quella per la loro professione che quella reciproca) e con Arthur, anche se le cose vanno bene, c'è sempre qualche dubbio. E' come se Alice  fosse innamorata dell'idea di Arthur ed avesse dimenticato la vera natura di chi le sta a fianco.

La verità è che il mio amore si nutre di stenti. Se non mi struggo, mi sembra di non amare. Se non attraverso campi irrigati da lacrime, il mio cuore molto semplicemente, molto irragionevolmente, non palpita.

Accantonato quel mio personalissimo flop che è stata la serie tv, iniziata la lettura di questo romanzo , sono riuscita a ritrovare tutti i personaggi che ero riuscita ad immaginarmi e, come sempre, il fluidissimo stile narrativo della Gazzola mi ha fatto divorare il romanzo.

I libri su Alice Allevi infatti non si leggono ma si bevono come un dissetante bicchiere d'acqua. Adoro il modo in cui la Gazzola scrive di Alice Allevi. Complice sicuramente il fatto di essere lei stessa "collega" della sua protagonista più famosa, l'autrice dimostra maestria e competenza ad ogni pagina. Tutto è sotto il suo controllo, la Gazzola infatti dimostra padronanza assoluta di ogni più piccolo evento, sa bene come incastrarlo e nulla è lasciato al caso. Sia che parli di un casoi di ominicio, sia che scandagli la vita sentimentale di Alice, se mi passate l'espressione, "la Gazzola c'è"!


In questo romanzo troviamo un caso di omicidio davvero complicato perchè trae le sue fondamenta in una vecchissima perizia psicologica che tolse un bambino alla sua madre naturale per affidarlo ad una facoltosa coppia, amica dello psichiatra, quello stesso Medico oggi trovato senza vita dalla sua assistente personale, ovvero la sorella della moglie dalla quale per'altro si stava separando. Tradimento? Omicidio passionale? Oppure un regolamento di conti in sospeso? Calligaris ed Alice investigheranno insieme come sempre e ragioneranno proprio come vecchi partner navigati e super affiatati. Come potete ben intuire, la parte relativa al caso di omicidio anche questa volta risulta molto coinvolgente e ben articolata. Ma questo romanzo costituisce anche un giro di boa molto importante sia per la carriera di Alice che per la sua sfera sentimentale. Si, perchè Alice sta per specializzarsi e, dopo lo scoglio della tesi, probabilmente non lavorerà più gomito a gomito con la Boschi, con Lara ma soprattutto con CC, Claudio Conforti. Sarà una cosa che Alice saprà accettare?

Del resto sono finiti i tempi del funambolismo dei miei sentimenti verso di lui. Sentimenti che non hanno il diritto di sopravvivere. E allora vorrei che il mio cuore mi spiegasse perché una remota parte di me prova tristezza. Per la fine di un’intera epoca? Per vanità? Qual è la ragione più forte di tutte le altre?

Inoltre c'è Arthur che sembrerebbe aver messo la testa a posto. Non posso dire che con questo romanzo io abbia cambiato le mie preferenze. Si, tutti amano Conforti ma le mie personali preferenze sono sempre andate ad Arthur. Sebbene questo benedetto ragazzo giramondo mi abbia delusa un po' in Un po' di follia in primavera, continuo a pensare che Arthur sia un bellissimo personaggio, molto forte e determinato, oltre che ricco di passione. Arthur è il tipico uomo che non riesce a vivere fra quattro mura, sente il richiamo della sua passione e riesce a respirare solo inseguendola. Sempre in viaggio, Arthur è l'emblema del cosmopolita e per questo forse davvero poco compatibile con Alice. 


Malcomess Jr è sempre stato un tipo un po’ ombroso, tutto perennemente preso da idealismi che lo rabbuiano e preda di emozioni più mutevoli del clima delle isole britanniche, ma oggi più che mai.


Arthur e Claudio per certi versi sono uno la nemesi dell'altro ed a questo punto Alice dovrà scegliere e sceglierà.


«È stato perso del tempo ma il bello dell’essere vivi è che si può evitare di perderne ancora»


Se amate questa serie non posso quindi non consigliarvi questo quarto libro che sono certa non potrà che coinvolgervi totalmente anche grazie allo stile della Gazzola che risulta sempre al top quando racconta della sua (e un po' anche nostra) Alice Allevi. Io penso proprio che continuerò al più presto la serie con Arabesque, quindi penso proprio che ne riparleremo presto.

Intanto vi invito a non perdere le recensioni vintage delle mie colleghe che partecipano con me a questa rubrica e pertanto vi allego qui sotto il calendario realizzato dalla bravissima Dolci che ringrazio sempre di cuore!




Io vi auguro buon weekend e vi do appuntamento alla prossima settimana 💓


L'abbraccio più grande del mondo,
Ely

18 commenti

  1. Io ti capisco benissimo invece, è normale bloccarsi per una trasposizione che non soddisfa. Detto questo è una serie che ho letto fino a un certo punto, poi mi ha un po' stufata, è passata un pochino la voglia.
    Ho anche visto la prima puntata della serie TV e concordo con le tue bocciature, tutte. È fastidioso e fa passare la voglia

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  2. io sono una delle "poche" che detestano alice allevi. ho letto il primo libro e bah ho deciso che non faceva per me. non ho mai sopportato quel personaggio così mi ero messa l'anima in pace. ma poi per via di una challenge mi sono trovata a leggere il secondo e a quel punto ho capito che noi due siam incompatibili :D
    però capisco che è un mio problema visto che tutti la amate follemente!
    mi fa piacere che a te sia piaciuto e che tu sia riuscita a riprenderne la lettura nonostate il serial tv (che ovviamente non ho visto)
    buon weekend!

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    1. Ma che l'unica? Io col primo ho storto tantissimo il naso e "CC" (me par de parlare di un prodotto beauty) è stato il top della mal sopportazione.
      Mi è stato regalato Arabesque, al momento in prestito da un'amica, quindi sarei anche indecisa se leggere questi volumi come "spezza letture" dopo averne affrontate di pesanti.
      Ma la prima impressione è stata "boh, ma cosa c'è di così fantasmagorico???".

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    2. Arabesque sarà il prossimo.. non inizio con i migliori auspici allora! XD

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  3. Non ho letto i libri né visto la serie e tra l'altro quando so che un film o telefilm è una trasposizione li evito come la.peste. Ho proprio il rifiuto.

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  4. Ne abbiamo già parlato quindi capisco benissimo perchè ti sei fermata, è brutto vedere l'immagine che ti sei fatta di un libro poi mal riprodotta sullo schermo. Felice però che le hai dato un'altra opportunità e mi hai anche incuriosita, la dovrò cominciare a leggere prima o poi

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  5. Mi vergogno a dirlo ma io finora ho visto e sto continuando a vedere la serie tv apprezzandola. Forse proprio perché ancora non ho avuto modo di leggere i libri non sono rimasta delusa dalla serie tv paragonandoli. Chissà, probabilmente proverò lo stesso che dici tu :/ Si vedrà.

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    1. Taniaaa no ma i libri sono migliori!! Leggili leggili dai *___* Fammi sapere ;)

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  6. Non ho letto alcun libro della Gazzola anche se me lo riprometto da molto. Ho visto qualche puntata finale della prima serie e non mi è dispiaciuta, anzi mi ha fatto venir ancor più voglia di leggere i libri, però concordo quando dici che la sceneggiatura deve adattarsi al libro e non viceversa

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    1. Felice di trovarti d'accordo allora.. è il cinema/tv che deve adattarsi al libro ;)

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  7. Ciao! Questa serie non l'ho mai letta, però ti capisco in pieno. Le trasposizioni televisive o cinematografiche dovrebbero basarsi il più possibile su ciò che è stato scritto e certamente non il contrario. Purtroppo succede sovente =(

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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!