Recensione: "Il mio anno a Oxford" di Julia Whelan

Cari amici booklovers,
parliamo oggi di uno dei romanzi più chiacchierati del momento, ovvero IL MIO ANNO A OXFORD di Julia Whelan , in libreria per HARPER COLLINS ITALIA.



Titolo: Il mio anno a Oxford
Autore: Julia Whelan
Editore: Harper Collins
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 25.7.25
Genere: Romance
Pagine: 384
Formato: digitale (euro 4,99) cartaceo (euro 16,90)

L'americana Ella Durran ha un progetto ambizioso per la sua vita sin da quando era una ragazzina: studiare a Oxford. Adesso, a ventiquattro anni, è finalmente arrivata in Inghilterra con una prestigiosa borsa di studio della durata di un anno e sta per coronare il suo sogno, quando riceve un'incredibile proposta di lavoro. È un'occasione imperdibile, ma lavorando a distanza Ella è libera di godersi la sua esperienza, una di quelle che capitano una sola volta nella vita. Tutto sembra iniziare nel migliore dei modi, finché non scopre che Jamie Davenport, il ragazzo impertinente che ha appena rovinato la sua camicia e il suo primo giorno, è anche il professore del corso di letteratura inglese… e allora Ella comincia a pensare che forse Oxford non è come aveva immaginato. Le ci vuole poco per ricredersi. Un drink a tarda notte con Jamie svela un feeling che Ella non si aspettava certo di trovare, e quella che inizia come un'avventura casuale diventa qualcosa di molto più profondo. Jamie, però, nasconde un segreto. E quando Ella lo scopre si trova di fronte a una scelta apparentemente impossibile: voltare le spalle all'uomo di cui si sta innamorando per seguire i propri progetti o restare con lui ad affrontare una situazione per la quale nessuno dei due è davvero pronto. Così, mentre la fine del suo anno a Oxford si avvicina rapidamente, Ella deve decidere se i sogni che vuole realizzare sono sempre gli stessi.


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IL MIO ANNO A OXFORD è indubbiamente sulla bocca di tutti durante questa estate 2025. Grazie alla trasposizione Netflix infatti, IL MIO ANNO A OXFORD non fa solo gola a noi booklovers ma anche ai cinofili. Ovviamente poi ci sono gli outsider che, come la sottoscritta, se c'è un libro, prima vanno a divorare quello e poi, con soddisfazione, si tuffano sul divano per non farsi mancare neanche il film.

In realtà un responso unanime fra booklovers e cinofili non l'ho riscontrato. IL MIO ANNO A OXFORD c'è chi lo ha amato e chi lo ha odiato, indipendentemente da quale strumento abbia usato per approcciarsi alla storia. Qui onestamente mi piacerebbe fare un po' di chiarezza, analizzando sia le cose che ho amato che quelle non propriamente convincenti che ho purtroppo riscontrato.

Iniziamo con l'ambientazione. Oh, quanto l'ho amata! 
Oxford è per antonomasia un sogno per tutti coloro che amano la poesia, la storia e la letteratura. 
Oxford è una meravigliosa terra selvaggia, una terra fantastica in cui i sentimenti galoppano e si impregnano di carta e inchiostro, che fantastico sogno quello di poterne calcare il suolo!
L'autrice è stata bravissima nel ricreare Oxford davanti ai nostri occhi, i suoi storici edifici, le biblioteche, le aule, per poi non farsi mancare neanche i locali serali, che ovviamente contribuiscono a creare il fascino inesauribile di un luogo magico che trasuda poesia.

La nostra protagonista è Ella, un'americana che ha sempre sognato di poter visitare e vivere Oxford. Laureata, interessata alla vita politica del suo Paese e specializzata nell'ambito dell'Istruzione Pubblica, Ella vincerà una borsa di studio che la porterà a passare dodici mesi a Oxford, lasciando per un anno sabbatico la sua vita, per immergersi nello studio accademico della poesia di fine 800 e inizio 900.

Con un biglietto A/R in mano, Ella si appresta a varcare il suolo britannico e i cancelli di Oxford quando una telefonata dall'America la porterà a rivalutare un po' di cose. Nientemeno che la candidata alle primarie americane la recluterà per seguire la sua campagna elettorale alle prossime elezioni, un sogno per Ella che deciderà di tenere il piede in due staffe e affrontare simultaneamente Oxford e il nuovo impiego da freelance. 

A Oxford Ella incontrerà un professore (assistente) affascinante e misterioso, dalla reputazione di Don Giovanni, Jamie, con il quale inizierà una storia che, per volontà di entrambi, nascerà senza vincoli e con una precisa data di scadenza, ovvero quella dell'11 Giugno, giorno in cui Ella lascerà Oxford per tornare in America, alla sua vera vita, al suo futuro.

Parliamo dei protagonisti quindi.
Inizio da Jamie, cuore puro e incontaminato, profondo come una poesia. Jamie è subito chiaro nasconda in sè molto più di quello che lascia trasparire. Ho apprezzato profondamente il suo amore per la poesia, la sacralità con cui si riferisce ai suoi poeti preferiti, il rispetto che traspare quando ne parla e quando, con reverenza, arriva a creare dei propri versi, li maneggia con il cuore colmo d'amore e si vede. Jamie è colui che vi spezzerà il cuore, colui che manderà in frantumi gli argini e vi farà versare tante lacrime.
Già, perchè IL MIO ANNO A OXFORD non è un romance coccoloso e indolore, questo dovete saperlo. IL MIO ANNO A OXFORD parla sì di poesia ma anche di dolore, di malattia e di lutto. Ciò che Jamie tenta di nascondere a Ella è una malattia terminale terribile dalla quale non può sfuggire. Nel suo ultimo viaggio verso la Morte, Jamie si concederà di amare e, facendolo, toccherà il cuore di Ella, costringendola  a guardare in faccia la Vita, quella che non va sprecata, quella che richiede il coraggio di osare , sfidare il dolore e puntare tutto suoi propri sogni.

Ella. Eccola la nota dolente della storia, almeno per quanto mi riguarda. Non l'ho sopportata lettori. Per nulla. Ci ho provato ad apprezzarla, a comprenderla, ma purtroppo l'ho considerata egocentrica, incapace di considerare pienamente Jamie. Ci prova Ella ovviamente a farsi indietro ma, inevitabilmente e probabilmente senza volerlo, finisce sempre per mettere Jamie in secondo piano. Anche in quello che potrebbe essere l'ultimo atto, il suo problema sarà di non averlo potuto salutare, non chiedendosi come affronterà la vita senza di lui ma pensando invece ai suoi veri desideri, se rimanere a Oxford o ritornare in America. Cioè, Jamie è sul letto di morte e lei pensa comunque a se stessa, a cosa sia meglio per lei.  Indubbiamente è positivo che Ella comprenda cosa vuole e scelga con onestà i propri sogni ma Jamie? Dice di amarlo ma davvero non si strugge pensando che un giorno - decisamente troppo presto - dovrà dirgli addio? Non so, è sempre lei quella che si mette al centro di tutto. Ho dei dubbi su di lei, dubbi che onestamente non me la fanno amare. No. 

Il romanzo è chiaro che tributi la vita, rendendo omaggio al giorno per giorno, lo fa parlando d'amore ma anche di dolore, di sofferenza e di lutto.

Lo stile scorrevole invoglia alla lettura, la rende apprezzabile e ricca di spunti di riflessione. Non è un romance che passa inosservato, lo ricorderò principalmente per la suggestiva ambientazione e per Jamie. Se il personaggio di Ella fosse stato meglio caratterizzato sarebbe stato molto più empaticamente suggestivo ahimè. Resta un bel romance comunque, che vi farà versare delle lacrime e vi porterà a riflettere sul valore dei sogni, della vita e del coraggio che serve nell'amare nonostante tutto possa finire in un attimo, perchè ciò che resta nella morte, in fondo, è solo l'amore.

L'abbraccio più grande del mondo,

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