Recensione: "Perché dovresti leggere i libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio" di Katherine Rundell

Buondì a tutti miei Cuori Librosi,
nei giorni scorsi ho latitato, lo so, purtroppo sto attraversando un periodo in cui sto leggendo abbastanza ma sto scrivendo poco. La stanchezza (mentale più che fisica) si sta facendo avvertire ma bisogna tenere duro e rimanere a casa il più possibile, di certo questa prova però ci sta aiutando a mettere a fuoco non solo le nostre priorità ma ci sta anche aiutando a dare il giusto valore alle cose. Ciò che mi manca di più è l'abbracciare i miei affetti più cari ma bisogna tenere duro e saper aspettare. Aspetteremo. Voi come state?
Tra le letture che ho concluso la scorsa settimana c'è quella di un piccolo saggio edito dalla Rizzoli, un libriccino piccino picciò nell'aspetto ma davvero grande nel contenuto: Perché dovresti leggere i libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio di Katherine Rundell, autrice che amo molto. Pronti per parlare insieme di questa chicca preziosa?


Titolo: Perché dovresti leggere i libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio
Autore: Katherine Rundell
Editore: Rizzoli
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 25 Febbraio 2020
Genere: Saggio
Pagine: 80
Formato: digitale (euro 2,99) cartaceo (euro 10,00)
«La letteratura per ragazzi ha una lunga e nobile storia di scarsa considerazione. Sul volto di certe persone si disegna un sorrisetto particolare quando racconto loro che cosa faccio, più o meno lo stesso che mi aspetterei di vedere se dicessi che costruisco minuscoli mobili da bagno per elfi. Scrivo narrativa per ragazzi da oltre dieci anni ormai, e faccio ancora fatica a darne una definizione. Ma so con certezza che cosa non è: non è solo per ragazzi.» Katherine Rundell firma un'appassionata difesa della letteratura per ragazzi, contro i pregiudizi e gli snobismi di chi pensa che leggerla dopo una certa età sia bandito. Ma chi lo ha detto che c'è un'unica direzione di lettura nella vita? Che non si possa andare avanti e indietro, mischiare i generi, leggere contemporaneamente Joyce e Dahl, i saggi di Derrida e le avventure di Mary Poppins? Leggere libri per ragazzi da adulti non è regredire, non è tornare indietro, ci spiega Rundell con puntuta saggezza, al contrario se li abbandoniamo del tutto «lo facciamo a nostro rischio e pericolo, perché rinunciamo a uno scrigno di meraviglie che, guardate con occhi adulti, possiedono una magia completamente nuova.»


Si ringrazia la Rizzoli per l'invio di una copia digitale del romanzo in omaggio
Katherine Rundell è una delle più talentuose autrici contemporanee e grazie a questo piccolo saggio ci fa riflettere sul perchè, nonostante l'età non più fanciullesca, continui ad essere importante per tutti noi la lettura della letteratura per ragazzi. 

Purtroppo (questo è un vizio che non ha Patria) è come se la letteratura per ragazzi venga considerata di serie B, come se, in sostanza, fosse una tappa di passaggio nella vita di ogni lettore che però, superata la soglia anagrafica, non debba più attingervi se non sentendo come se, in un certo senso, stesse ornando indietro nella sua crescita culturale. Che idiozia!

Io ho 34 anni, sono una donna sposata, ho una figlia di due anni e mezzo, sono anche un Avvocato abilitato del Foro di Catania e, sì, leggo libri per ragazzi e non me ne vergogno. MAI.

Leggo ancora Paddington quando ho bisogno di credere, come Michael Bond, che i miracoli del mondo siano più potenti del suo disordine. Perché la lettura non diventi qualcosa di che facciamo per un'ansiosa forma di automiglioramento - perché non diventi come comprarci l'ultimo modello di scarpe da corsa o iscriverci in palestra ogni anno a gennaio - tutti i testi devono essere aperti a tutte le persone.

Con ciò non dico che io legga solo libri per ragazzi, non sarebbe la verità,  mi conoscete ormai troppo bene per saperlo. Leggo praticamente di tutto, dalla narrativa al fantasy, dal contemporary romance al new adult, dai classici all'urban fantasy, dai retelling al thriller ma, al centro del mio cuore, restano i libri per ragazzi, quelle storie che riportano a galla la parte di me che non ho mai voluto perdere ed a cui tengo come un tesoro: la Ely bambina che ancora crede, che ancora spera e che ancora ama.

A cuore aperto, da lettrice a lettrice ma anche da autrice ai suoi lettori, la Rundell, senza peli sulla lingua, ci parla di cos'è davvero la letteratura per ragazzi, un mondo che non ha niente da invidiare a quelli degli altri generi letterari, un mondo fatto di storie vere, storie che toccano il cuore, storie che mettono in guardia i ragazzi su ciò che troveranno là fuori nel caos degli adulti ma che, allo stesso tempo, ricordano a questi ultimi cosa una volta desideravano, il perchè hanno compiuto delle particolari scelte e quali erano i loro obiettivi ed i loro sogni. 

I libri per ragazzi non sono un posto in cui nascondersi, sono un posto in cui cercare


Non è semplice scrivere un romanzo indirizzandolo al pubblico dei ragazzi perchè si ha molta più responsabilità e questo non deve mai essere dimenticato. Se scrivi per un pubblico navigato non hai certe responsabilità ma se stai scrivendo una storia per ragazzi le cose cambiano, non ti puoi permettere fraintendimenti, devi essere chiaro e, nel frattempo, non puoi girare intorno alle cose perchè i ragazzi vogliono immediatezza ma, al contempo, sono tanto intelligenti da non accettare stereotipi, i ragazzi vogliono modelli, sì, ma vogliono anche una storia in cui potersi rivedere, qualcuno in cui immedesimarsi. Non è facile, no, non lo è, ecco perchè mi fa rabbia (sì, sono particolarmente nervosetta in questi giorni) quando vedo certi adulti storcere il naso al sentire nominare la letteratura per ragazzi che, come sottolinea la Rundell, non è una letteratura semplificata, non è fatta di testi scritti da piccoli autori ma da autori che sono talmente grandi da sobbarcarsi la responsabilità di stare accanto sia ai giovanissimi che ai lettori meno giovani, riuscendo nel difficilissimo compito di saper arrivare nel cuore di TUTTI loro, donandogli i diversi messaggi che ciascuno di loro ha bisogno di sentire, fornendogli le diverse risposte alle diverse domande che gli vengono poste e io credo che questo sia vero talento che vale ben più di una standing ovation.

Quando scrivo, scrivo per due persone: la me di quando avevo dodici anni e la me di oggi, e il libro deve soddisfare desideri diversi ma intrecciati. 

Se amate la letteratura per ragazzi credo che questo saggio renderà ancora più forte il vostro amore ma, se per caso foste invece tra coloro che, da adulto, non si è ancora accostato alla letteratura per ragazzi, spero doppiamente che possiate imbattervi nella lettura di questo piccolo saggio, credo proprio che potrebbe aprirvi scenari inaspettati quanto straordinari.

Tra le diverse citazioni delle opere più famose della letteratura per ragazzi made in England, la sua patria, la Rundell ha saputo avere l'umiltà e il desiderio, una volta saputo che il suo saggio sarebbe stato pubblicato anche qui da noi in Italia, di approfondire quella made in Italy, recuperando i titoli che conosceva solo di fama  e partendo chiaramente dal nostro Mastro Collodi e dal suo Pinocchio, una personale lacuna che ammetto con vergogna e che intendo colmare al più presto. Non solo letteratura però, la Rundell fra queste pagine è un vero fiume in piena e, come ho già detto, non avrà peli sulla lingua, la sua penna è vivace, colloquiale, aperta e sincera, è insomma un vero piacere da leggere ed è praticamente come se ci fossimo fatte una bella chiacchierata telefonica!

Katherine Rundell si riconferma sostanzialmente una penna grandiosa, una penna sorretta da un cuore grande, contraddistinta da una magistrale attenzione ai dettagli e da un'onestà narrativa senza precedenti, la stimavo prima di leggere questo lavoro e la mia stima, se possibile, è cresciuta ancora di più adesso. 

Katherine Rundel ha trascorso l’infanzia tra Africa ed Europa. Insegna letteratura inglese presso l’All Souls College di Oxford. Con Rizzoli ha pubblicato Sophie sui tetti di Parigi (2015), La ragazza dei lupi (2016, Premio Andersen 2017 nella categoria oltre i 12 anni), Il Natale di Teo (2017), Capriole sotto il temporale (2018, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2019) e Racconti della giungla (2019). L’esploratore ha vinto il prestigioso Costa Children’s Book Award.




E voi cosa aspettate? Conoscete già la Rundell? Avete letto i suoi romanzi? E di questa bella chiacchierata a cuore aperto sulla narrativa per ragazzi che ne pensate? L'avete già letta? La leggerete? Vi aspetto per parlarne insieme nei commenti!



L'abbraccio più grande del mondo,

3 commenti

  1. Non abbandonerò mai le letture per ragazzi... mi piacciono troppo :P

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  2. Non conoscevo l'autrice, ma condivido in pieno il messaggio, anche a me piacciono le letture per ragazzi. Non mettiamo paletti mentali alle letture, leggere e il potere dell'immaginazione non possono avere limiti!

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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!