Buondì cari miei Cuori Librosi,
continuano oggi le recensioni di libri per ragazzi. Lo sapete che amo profondamente la letteratura giovanile, trovandoci perle che mi arricchiscono immancabilmente, cerco sempre di inserirli settimanalmente nella mia TBR ma devo ammettere - con grande gioia - che questa settimana ne è stata particolarmente ricca.
I riflettori sono quindi puntati oggi su Gli inadottabili di Hana Tooke che , grazie alla Rizzoli, trovate già il libreria dallo scorso 1 Settembre.
Titolo: Gli inadottabili
Autore: Hana Tooke
Editore: Rizzoli
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 1 Settembre 2020
Genere: Libri per ragazzi, Historical fiction
Pagine: 416
Formato: digitale (euro 9,99) cartaceo (euro 17,00)
Amsterdam, 1892. All'orfanotrofio del Piccolo Tulipano arrivano cinque neonati abbandonati nelle maniere più diverse, chi in una cesta a forma di bara, chi dentro un secchio per il carbone. Tutti modi comunque inaccettabili per la direttrice, l'arcigna e puntigliosa signora Gassbeek. Milou, Dita, Oval, Finny e Sem diventano presto gli "inadottabili", casi disperati di cui la direttrice non riesce a liberarsi. Loro, però, sono uniti come fratelli e hanno trovato nell'amicizia la forza di resistere. Una speranza sembra profilarsi quando i ragazzi compiono dodici anni e un commerciante di zucchero, un certo signor Rotman, propone di prenderli con sé. Indossa abiti eleganti, ma ha baffi che fremono e un sorriso sbagliato. Per i cinque amici è l'inizio di un'avventura che richiederà tanto ingegno quanto coraggio. In un paese incantevole, tra i canali di Amsterdam e i mulini a vento del vasto polder, la loro fuga sarà costellata di atmosfere da brividi, messaggi segreti e colpi di scena..
Hana Tooke è nata in Olanda e si è trasferita in Inghilterra all’età di dodici anni. Vive a Bath con un umano grande, uno piccolo e un gatto ancora più piccolo. Questo è il suo primo romanzo, venduto in oltre dieci Paesi.
Gli inadottabili ci porta nella Amsterdam del 1892 e precisamente sulla soglia dell'Orfanotrofio del Tulipano dove vigono delle regole ferree per l'abbandono dei neonati. Tutti i bimbi in questione devono essere riposti in una cesta di vimini, ben infagottati in un lenzuolino di cotone, e lasciati sul gradino più alto, proprio sull'uscio dell'edificio che ospita l'Orfanotrofio appunto.
Queste poche e semplici regole hanno una tradizione lunghissima e mai sono state infrante. Beh, non proprio mai, diciamo quasi mai.
Nell'estate del 1880 le regole sull'abbandono furono infatti infrante non una ma addirittura cinque volte, coincidendo con l'abbandono di cinque bambini che, formando squadra negli anni, vennero ribattezzati da Elinora Gasbeek (la direttrice dell'Orfanotrofio) come gli Inadottabili appunto.
I cinque ragazzini, Milou, Dita, Oval, Finny e Sem, sono dunque i protagonisti di questa storia, cinque piccolini che, se è vero che conosciamo da neonati, ritroviamo ragazzini grazie ad un nutrito salto temporale, pronti a vivere un' intensa avventura.
Ad eccezione di Milou, i nomi furono dati ai bambini direttamente dalla Direttrice al momento del loro ingresso nell'Orfanotrofio e riflettono una loro caratteristica peculiare. Dita per esempio è stata chiamata così perchè dotata di un dito in più per ciascuna mano, Oval deve il suo nome al fatto di essere stato abbandonato in un secchio del carbone, immerso nel puzzo di uova marce, Finny si chiama così invece perchè fu ritrovata con dei semi di finocchio tra i capelli, mentre Sem, beh, questo è facile, porta il suo nome perchè fu abbandonato in un sacco di farina di semola appunto.
Ad eccezione di Milou, così ho detto. Ebbene sì, se l'abbandono degli altri quattro bambini non aveva rispettato le regole dell'Orfanotrofio, le circostanze in cui era avvenuto quello di Milou appaiono decisamente più stravaganti. Già, perchè Millou fu abbandonata in una cesta di vimini a forma di bara - avete capito bene - infagottata in una copertina di velluto nero con sovrascritto Milou appunto ed accompagnata da un gattino di pezza con su scritto Bram Poppenmaker. Inquietante? Beh, io direi affascinante piuttosto.
Se tutti i ragazzini che vivono nell'orfanotrofio non aspettano altro che essere adottati, lo stesso non vale per Milou che, quando arriva una coppia in cerca di un bimbo da portare a casa ed amare, fa di tutto per non essere scelta. Perchè? Beh, semplicemente perchè Milou nutre ancora la speranza di ricongiungersi un giorno ai i suoi veri genitori. La ragazzina addirittura tiene un vero e proprio quaderno di appunti e congetture sulla sua famiglia d'origine, note in cui, partendo dai precisi indizi disseminati nelle circostanze del suo abbandono, la portano ad essere quasi certa di provenire da una famiglia di Cacciatori di Licantropi addirittura.
Quando il Sig. Rotman si recherà all'Orfanotrofio scegliendo di portare a casa non un solo bambino ma addirittura tutti e cinque gli Inadottabili, beh, Milou non avrà scelta se non quella di seguirlo nella nuova casa insieme ai suoi amici. Sarà a questo punto che l'avventura prenderà forma, perchè il sig. Rotman non dimostrerà di voler esser un padre per i bambini ma di averli portati a casa per altri tristi scopi.
Milou, seguita dai suoi amici, non si arrenderà però e, dimostrando coraggio, cercherà in tutti i modi di scoprire i piani del sig. Rotman, giungendo alla conclusione che la fuga sia la cosa migliore per lei e per i suoi amici. Ecco che quindi l'avventura porterà Milou ed i suoi amici a lasciare Amsterdam, tutti e cinque i bambini si ritroveranno così a vivere in un mulino abbandonato, sulle tracce della vera famiglia di Milou. Chiaramente ciascuno di loro, al meglio delle proprie capacità, dovrà rimboccarsi le maniche e cercare di farcela a vivere in modo autonomo sebbene la giovanissima età, sono tutti in fondo dei dodicenni che avrebbero tanto bisogno di genitori amorevoli.
Con spirito arguto, una penna che sprigiona fascino ad ogni pagina ed un'ambientazione davvero iconica, la Tooke ci consegna una storia dalla quale è difficile distogliere lo sguardo. Ho desiderato leggere Gli Inadottabili da quando ne ho visto in anteprima la bellissima cover scelta dalla Rizzoli (chapeau) e mi sono ritrovata rafforzata nella mia impazienza subito dopo averne adocchiato la trama. A lettura conclusa posso felicemente dire che il mio istinto non ha certo fallito, questo romanzo è davvero affascinante e coinvolgente.
Scritto in una prosa lineare sì ma che sa come disseminare sorprese e mistero, Gli Inadottabili si legge in un soffio perchè crea dipendenza nel lettore. Vedrete che sarà una lettura magnetica per i giovani lettori ma che risulterà godibilissima anche per un pubblico più maturo, io mi sono ritrovata avvinta dalla storia per esempio e, no, lo sapete che young non sono così tanto.
La tematica principale richiamata dal romanzo attiene chiaramente al valore della famiglia, guida, àncora ma anche trampolino di ogni individuo. Una famiglia amorevole ti dona il coraggio di osare e partire all'avventura ma ti fa sentire altresì protetto, fornendoti un nido che ti fa sentire al sicuro. La famiglia può essere complicata da gestire, è vero, ma è innegabile il suo valore, ti accetta, ti sprona, ti consola, ti ama sempre e comunque per ciò che sei. I piccoli protagonisti di questo romanzo non sono mai stati davvero amati, l'affetto se lo donano a vicenda, supportandosi e volendosi bene per ciò che sono, ognuno unico e speciale, non sono forse insieme una famiglia? Direi di sì, perchè a volte famiglia non si dimostra chi condivide il nostro corredo cromosomico ma d'altronde l'amore non ha un DNA, incorporeo, è semplicemente amore.
Gli inadottabili è quindi un ottimo esordio, personalmente non vedo l'ora di leggere altro di Hana Tooke, e mi ritrovo a consigliare con forza questo suo romanzo a chi ama la letteratura per ragazzi che si tinge di mistero e che, al contempo, regala emozioni e commozione, raccontando una storia misteriosa ed avvincente, ricca di spessore emotivo ed immersa in un'ambientazione davvero affascinante.
E voi non siete forse affascinati da questo romanzo? Lo avete già letto? Lo leggerete?
L'abbraccio più grande del mondo,
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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!