torno qui sul blog in occasione del BLOG TOUR che promuove CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE di Antonella Iuliano, già disponibile grazie alla Genesis Publishing.
Imperdibile ed emozionante lettura per chi come la sottoscritta ama le sorelle Bronte, questo romanzo mi trovo a consigliarvelo senza se e senza ma, una chicca imprescindibile per chi ama le tre scrittrici di Haworth.
Titolo: Charlotte. La storia della piccola Bronte
Autore: Antonella Iuliano
Editore: Genesis Publishing
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 10/10/2019
Genere: Narrativa
Pagine: 306
Formato: digitale (euro 3,99) cartaceo (euro 11,60)
Sono trascorsi pochi anni dalla fine della guerra nella quale Charlotte Stevens ha perso suo padre. Adesso vive con la madre e l'anziana nonna in un paesino nell'entroterra del Suffolk, in Inghilterra, ma nulla sembra soddisfare il suo animo irrequieto, nessuna vera aspirazione è in grado di farle sognare il domani. I suoi giorni di sedicenne si trascinano monotoni fino a quando, in un tedioso pomeriggio, s'imbatte in un libro, un romanzo destinato a cambiarle la vita per sempre: Cime tempestose di Emily Bront?. L'incontro travolgente con le pagine dell'autrice vissuta un secolo prima accende in lei il desiderio smanioso di emozionarsi ancora e ancora, semplicemente leggendo. Sulle tracce di chi ha scritto la romantica a tetra storia di Heathcliff e Catherine, Charlotte conosce una donna che nel suo elegante salotto custodisce tesori preziosi, i grandi classici della letteratura. Qui fa la "conoscenza" di Charlotte Brontë quando la signora Chloe le affida una copia di Jane Eyre. È l'inizio di un grande amore letterario, di un viaggio senza ritorno, di pomeriggi d'incontri e di letture accompagnate da fumanti tazze di tè che pian piano dissipano le nubi all'orizzonte e portano la ragazza a scoprire la propria vocazione: la scrittura. Ma mentre la donna e la ragazza vivono immerse nella dolce fantasia letteraria, la vita ha già scritto per loro la sua trama.
Si ringrazia la CE per l'invio di una copia digitale del romanzo in omaggio
Con mio grandissimo piacere, in occasione del Blog Tour, ho avuto l'onore di poter fare una chiacchierata con Antonella Iuliano, curiosi di conoscerla un po' meglio e di sentire descrivere CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE dalla sua stessa autrice?
Benvenuta Antonella, grazie per aver accettato di essere qui con noi questa mattina! CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE è stata per me una lettura coinvolgente, ricca, e che ha saputo lasciare il segno. Non avevo mai letto nulla di tuo ma ti assicuro di non vedere l’ora di leggere altro, sì, mi hai conquistata. Ecco perché sono davvero felice ed emozionata in questo momento, vogliamo iniziare subito e rompere il ghiaccio, quindi? Ho molte domande per te, mettiti pure comoda, io e i miei lettori siamo personcine curiose.
1. Chi è Antonella Iuliano? Perché scrivi? Lo fai da sempre? Quando scrivi di solito? Hai dei rituali? Ti ispiri a qualcuno in particolare?
Ciao, sono molto contenta di essere tua ospite e desidero per prima cosa ringraziare di cuore sia te sia le altre lettrici impegnate in questo blogtour. Non è mai facile rispondere alla domanda su chi si è, ma penso che la risposta più onesta che io possa dare sia una grande sognatrice. Sono una persona semplice, una tipa abbastanza introversa e solitaria conscia di aver sbagliato epoca. Non scrivo da sempre, anche se una parte di me l’ha sempre fatto, nella mia testa intendo. Provo attrazione per i libri e la pagina bianca sin da quando ero una bambina, ma c’è voluto un bel po’ di tempo prima che mi sentissi davvero pronta per scrivere una storia tutta mia. Scrivere un romanzo è stato il mio sogno nel cassetto per ben ventinove anni, prima ci sono state solo lunghe lettere a persone care lontane, e sono stata una buona lettrice. Posso dire di aver fantasticato moltissimo nella mia vita mentre gli altri mi scorrevano accanto. La fantasia per me è sempre stata meglio della realtà e quando i miei doveri di studentessa sono finalmente terminati, qualcosa è come esploso dentro di me e ha preso il sopravvento. Scrivere è diventato un bisogno urgente. Improvvisamente avevo tutto il tempo e mi sono sentita libera di riempirlo come volevo, di esprimermi. Ho capito, senza più se e ma, che scrivere è ciò che più amo fare. Così ho deciso che non c’era altro tempo da perdere e ho buttato giù in appena due mesi il mio primo romanzo, Come petali sulla neve, al quale pensavo da circa un decennio. Non è stato difficile tramutarlo in parole d’inchiostro e la notte in cui l’ho terminato, ho provato un senso di pienezza, di compimento mai sperimentato prima. Notte perché solitamente è quello il mio momento migliore, mi piace tirare fino alle due - tre del mattino in compagnia dei miei personaggi, perché la fantasia si accende meglio quando il resto del mondo dorme. Non ho nessun rituale particolare, mi basta che sia autunno o inverno e che abbia una fumante tazza di tè accanto. Non m’ispiro a nessuno in particolare per trovare spunti ma di sicuro la mia musa è Charlotte Brontё, per una certa sintonia di vissuto e pensiero.
2. Con CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE riporti in scena le sorelle Brontё. Ti avverto subito Antonella, stai parlando con qualcuno che le considera amiche, anime gemelle, i loro nomi per me sono preziosi e dunque sono ancora più emozionata di parlarne con te che, grazie al tuo romanzo, hai pienamente dimostrato di nutrire per loro lo stesso affetto, sì, è affetto, non è solo la stima che si può provare verso un prestigioso autore, è proprio affetto. Fatta questa premessa (per me doverosa) andiamo alla vera e propria domanda: chi sono e cosa rappresentano per te Charlotte, Emily e Anne? Perchè e come hai avuto l’idea di scrivere CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE?
Bene, mi fa doppiamente piacere interloquire con un’appassionata brontёana. La cosa davvero meravigliosa per me è che io non avevo mai pensato di scrivere un romanzo, in parte autobiografico, da tributare alle Brontё e in particolare a Charlotte. Ero molto giovane quando ho visto per la prima volta Jane Eyre di Zeffirelli e da lì ho comprato, letto e amato il romanzo. Cime Tempestose di Emily Brontё è arrivato subito dopo come un’ovvia conseguenza. Poi c’è stato un intervallo lungo oltre un decennio prima che riscoprissi le Brontё. Quando ho terminato di scrivere il mio primo romanzo, verso la fine del 2011, oltre alla sensazione speciale di cui ti parlavo prima, ho iniziato a sentirmi subito orfana della dolce abitudine di scrivere. Ho cercato distrazione nella lettura e il caso ha voluto che il prescelto dalla mia libreria fosse un romanzo intitolato I sogni perduti delle sorelle Brontё di Syrie James. Quella lettura mi ha portato immediatamente a leggere La vita di Charlotte Brontё di Elizabeth Gaskell, la primissima biografia sulla scrittrice di Haworth, e mentre ero immersa tra quelle meravigliose pagine, io “vedevo” nitidamente la mia nuova protagonista. Mi sono ritrovata a scrivere mossa da un impulso diverso da quello che mi aveva portato, dopo molti anni, a scrivere la mia opera prima. Tutto è stato molto immediato, ero carica, pervasa da un’ispirazione che a stento riuscivo a contenere. Ho riletto Jane Eyre con occhi e maturità nuovi e lo stesso vale per Cime Tempestose, e intanto la mia protagonista, che mi rispecchiava molto quanto a sentimenti e sensazioni, trovava la sua strada nelle pagine di un secondo romanzo. Ci sono stati dei momenti durante la stesura in cui mi sembrava quasi di avvertire lo spirito di Charlotte Brontё… era suggestione probabilmente, non so, ma è stato bellissimo perché ero immersa in una specie di magia capace di azzerare il tempo e le distanze. Tutto questo è accaduto in pochi mesi, per questo motivo ho sempre considerato Charlotte un dono inatteso. E per rispondere all’ultima parte della tua domanda, Charlotte Brontё è la mia scrittrice del cuore, una donna invisibile agli occhi del mondo ma che sentiva più degli altri, senza mezzi ma dalla forte volontà e dalla ancor più forte passione, e la stimo immensamente per questo. Sua sorella Emily la amo principalmente per le sue poesie e per quello spirito indomito e introverso che le era proprio; Anne, confesso che non mi ha mai coinvolta molto, ma è parte del trio e le voglio bene lo stesso.
3. Che valore hanno per te i Classici? Molto spesso i ragazzi (ma anche e soprattutto gli adulti) ne sono intimoriti e finiscono per tenersene alla larga quasi fossero mattoncini anacronistici e superati. Io provo a spiegare che non è assolutamente così e che non c’è nulla di anacronistico per esempio nell’amore viscerale raccontato da Cime tempestose, molti mi demonizzano Heathcliff per esempio. Ti prego, come favore personale, intervieni tu, magari avrai più fortuna.
Per me i classici hanno un grandissimo valore, sono cresciuta leggendoli e credo che siano, soprattutto oggi che le grandi CE pubblicano anche l’improponibile, l’unica letteratura capace di insegnare ancora qualcosa. Ho sempre letto classici, soprattutto francesi, inglesi e russi. Ho un grande amore anche per questi ultimi e sinceramente non capisco questi timori nei confronti dei cosiddetti mattoni, piuttosto penso che la gente non abbia più pazienza per dedicarsi a una bella storia, vuole tutto e subito, emozioni facili, distratta com’è dai social e dalla TV, che io reputo al 90% un contenitore svuota cervelli. I libri che hanno ragion d’essere, al contrario, il cervello lo riempiono. Spesso mi hanno detto che i miei romanzi ricordano i classici e questo è il complimento più gratificante per me, perché sono stati loro i miei principali maestri. I classici sono un’eredità preziosa e non c’è nulla di anacronistico soprattutto se si pensa che in essi possiamo riscoprire certi valori che oggi sembrano svaniti. Quanto a Heathcliff è certamente un romanticissimo demonio.
4. Se potessi scegliere di passare una giornata con un autore famoso (contemporaneo o non) oppure addirittura con il personaggio di un romanzo chi sceglieresti e dove lo porteresti? Ponigli tre domande e raccontaci quali chiaramente.
Charlotte Brontё a parte, mi sarebbe piaciuto passare una giornata con uno dei pochi autori contemporanei che amo, ma che purtroppo è venuto a mancare in questo nefasto 2020, lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafòn. Ho letto e amato tutti i suoi libri e non nascondo che hanno contribuito a sbloccare la mia penna quando ero alle prese con il mio primo romanzo. È come se da lui avessi appreso la scorrevolezza del raccontare in questo tempo moderno. Leggere le sue opere mi ha reso le cose più semplici, lo considero una sorta di nuovo classico. Gli chiederei certamente di soddisfare le mie curiosità sul suo capolavoro, L’ombra del vento: per quanto tempo ci ha pensato, dove l’ha scritto, in quali stanze, con quali atmosfere e ovviamente qualche buon consiglio di scrittura.
5. Torniamo, però, ora al tuo romanzo, non divaghiamo oltre, ci siamo divertite abbastanza a immaginare! Tra le tematiche principali che hai trattato in CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE c’è l’amore per la lettura e come questa possa migliorare la vita. Ti andrebbe di dire due parole in merito?
Sono convinta che leggere e soprattutto saper leggere, sia un antidoto contro la pesantezza di certe giornate, una via di fuga che oltre a donarci qualche ora di spensieratezza ci arricchisce aprendoci a mondi e culture lontani. Charlotte inizia a conoscere il mondo e a capire i suoi desideri, non quelli altrui, spesso fatti con lo stampo quando nasci femmina, quando scopre la letteratura. Nel suo piccolo e confinato mondo, i libri diventano le sue finestre attraverso le quali guardare, apprendere e sentirsi viva secondo la sua reale inclinazione.
6. Cosa un lettore può aspettarsi di trovare nei tuoi romanzi? Perché i miei lettori dovrebbero leggere CHARLOTTE. LA STORIA DELLA PICCOLA BRONTE?
Beh, potrei rispondere per leggere una storia che può toccare le corde del cuore, per i riferimenti letterari, per la genuinità che lo pervade, ma più in generale mi piace pensare che il lettore si accorgerà che dietro quelle righe c’è stata una mente ispirata, innamorata di quel che stava creando, e questo vale per tutte le mie opere. Desidero che il lettore non mi abbandoni sul comodino e per riuscire in questo deve esserci un sentimento verso ciò che scrivi, nessuna forzatura, ed essere capaci di farglielo sentire in ogni capitolo.
7. Che tipo di lettrice è Antonella Iuliano? Hai un genere preferito? Un romanzo del cuore che ti trovi a leggere e rileggere?
Sono una lettrice molto selettiva. Come ho già affermato amo i classici, ma amo anche i romance storici. Non disdegno nemmeno la poesia, specie quella dei Poeti Maledetti. Il Romanzo con la R maiuscola che leggo e rileggo è ovviamente Jane Eyre.
8. In ultimo, uno sguardo al futuro. Vorresti per caso anticiparci qualcosa sui tuoi progetti futuri?
Per quanto riguarda il futuro prossimo, se non ci saranno imprevisti di sorta, tra non molti mesi dovrebbe uscire il mio quarto romanzo con Genesis Publishing. Ovviamente non posso svelare nulla a riguardo ma posso dire che porterò i miei affezionati lettori, e spero molti altri, a San Pietroburgo, o meglio nella vecchia Leningrado. Con questa nuova storia, che ritengo il mio lavoro più impegnativo e completo, mi auguro di far sognare i lettori tanto quanto ho fatto io, tra notti bianche, neve a volontà e cupole a cipolla di una città che è un’opera d’arte sulla terra.
Bene, la raffica di domande è terminata, grazie per ogni risposta, averti qui con noi sul blog è stato un onore e un grandissimo piacere. Spero tornerai a trovarci, ne sarei davvero felice. Grazie davvero di cuore!
E voi avete già letto questo romanzo? Siete affezionate alle sorelle Bronte? Vi incuriosisce la lettura? Conoscete già i lavori della Iuliano? Mi raccomando di non perdere le altre tappe del nostro evento per saperne di più!
L'abbraccio più grande del mondo,
Non conoscevo questo romanzo, ma leggere l'intervista è stato molto interessante. Darò un'occhiata al libro sicuramente...
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