Buondì miei Cuori di Libri,
la giornata qui sul blog sarà tutta dedicata alla letteratura per ragazzi. Con mia immensa gioia questo 2020 libresco sta accogliendo titoli davvero meravigliosi, chicche imperdibili per chi come me ama con tutto il cuore la letteratura per ragazzi, considerandola ricca di messaggi preziosi da elargire ai lettori di tutte le età.
Iniziamo subito parlando di RODRIGO GAMBAROZZA E SCRICCIOLO IL SUO SCUDIERO di Michael Ende e Wieland Freund che trovate da ieri in libreria grazie alla DeAgostini. Mi raccomando di non perdere nessuna recensione del nostro Review party per scoprire le infinite sfaccettature di questa meravigliosa lettura.

Titolo: Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero
Autore: Michael Ende e Wieland Freund
Editore: De Agostini
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 10 Novembre 2020
Genere: Libri per ragazzi, bambini
Pagine: 256
Formato: digitale (euro 6,99) cartaceo (euro 15,90)
Tutti conoscono Rodrigo il Burbero, tutti lo temono. Lui è il cavalier predone più pericoloso del mondo: nessuno vorrebbe mai incrociare il suo cammino. Nessuno tranne Knirps, un ragazzino di dieci anni che sogna di diventare un grande scudiero. Lo scudiero più famoso di tutti i tempi, anzi, magari proprio lo scudiero del famigerato Rodrigo il Burbero. Nonostante i genitori siano contrari alle pericolose avventure, Knirps decide di lasciare casa e mettersi in viaggio per trovare il cavaliere. Ma l'incontro con Rodrigo si rivelerà straordinariamente diverso da quantoil ragazzino si sarebbe aspettato. Sì, perché Rodrigo in realtà è un gentiluomo, un cavaliere brontolone e timido che in realtà si è costruito la nomea di tagliagolesolo per tenere alla larga i seccatori... proprio come il piccolo Knirps. Come farà allora Rodrigo a sbarazzarsi di questo mocciosetto che pende dalle sue labbra e desidera a tutti i costi diventare il suo migliore amico?
Inutile girarci intorno, ciò che mi ha spinta a desiderare ardentemente di leggere questo romanzo è quel nome tanto amato che sta lì in cima, quello di Michael Ende. No, aspettate, MICHAEL ENDE. Sì, così, tutto in maiuscolo. Già, perchè due maiuscole a Michael Ende non credo che bastino, per il suo nome sono necessarie tutte le maiuscole del mondo e forse ancora, in effetti, non bastano.
Non credo che ci sia qualcuno che non conosca Michael Ende ed il capolavoro che lo ha reso immortale, ma, nel caso malaugurato di una piccola amnesia, dovete sapere che Michael Ende è l'autore de La storia infinita. Già. Dovrei davvero aggiungere qualcosa?!
Negli anni in molti mi hanno chiesto quale siano stati i libri grazie ai quali ho scoperto la magia della lettura, nessuno però ad oggi mi ha mai chiesto quale sia stato il primo romanzo con cui ho capito di amare il Fantasy. Ebbene, se qualcuno me lo chiedesse mai, la mia risposta non potrebbe non essere che LA STORIA INFINITA. Ricordo perfettamente quando lo lessi per la prima volta. Quell'edizione mi era stata prestata da una mia compagna di scuola che come me amava la lettura. Se però io di solito leggevo romance lei era una vera appassionata di Fantasy. Ebbene, una volta, per le vacanze di Natale, mi prestò La storia infinita e io lo lessi avidamente più volte. Mi sentii conquistata e mi innamorai all'istante di Ende, de La storia infinita e del Fantasy in generale. Devo a te Maria Cristina le mille avventure fantasy che da allora ho vissuto. Non so se leggerai mai queste parole, ci siamo purtroppo perse di vista, ma se mai l'Internet ti portasse qui, sappi che ogni mio volo fantasy so benissimo di doverlo a te. Grazie. Dal più profondo del cuore, grazie.
Ecco quindi perchè il nome di Michael Ende per me è speciale, perchè quando parlo de La storia infinita perdo la cognizione del tempo e perchè ho desiderato ardentemente leggere Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero. Per affetto, per il puro e vero affetto che nutro per Ende.
Prima di iniziare a parlare di Scricciolo e compagni è necessaria però un'altra precisazione, l'ultima, poi iniziamo davvero, lo prometto.
Ebbene, accanto al nome di Ende, in cima al volumetto, trovate quello di Wieland Freund perchè in realtà Ende scrisse (e revisionò battendo a macchina il testo) solo i primi tre capitoli di questo romanzo che invece è oggi stato sviluppato e concluso da Wieland Freund. Sebbene io abbia percepito lievemente il cambio di mano credo che Freund abbia fatto un lavoro eccezionale e che abbia reso moderna ma al contempo immortale la storia di cui Ende aveva concepito l'embrione, traghettandola verso i giorni d'oggi, confezionandola sulla base di quelle che sono le nostre conquiste moderne.
Andiamo al sodo, è ora. Avete ragione.
La scena si apre con la scomparsa di Scricciolo, il nostro primo protagonista. Scricciolo è un bambino curioso ed avventuriero, desideroso di cambiamenti. Figlio di una coppia di coniugi vecchio stampo, sempre in giro di paese paese per proporre il proprio tradizionale spettacolo delle marionette, Scricciolo sente di non avere nulla in comune con i genitori i quali, timorosi delle novità, non vorrebbero altro che le cose potessero rimanere sempre uguali.
Scricciolo, smanioso di essere ciò che è e di dare voce ai suoi sogni, lasciando indietro i genitori, darà inizio all'avventura e lo farà bussando alla porta di Rodrigo Gambarozza, temutissimo brigante che proviene dalla più temibile famiglia di briganti appunto.
“Era una piega plausibile della storia? Ma le storie non devono essere per forza plausibili. A pensarci bene, molte belle storie sono alquanto improbabili.
Se Rodrigo fa di tutto per mantenere la sua aura di brigante temutissimo, anche inventandosi storie su avventure oscure e pericolose che mai si sognerebbe di vivere, in realtà la sua indole è ben lontana da quella restituita dalla sua reputazione. Tenero e riservato, Rodrigo sarà sorpreso dall'arrivo di Scricciolo che, ignaro del tenerone che ha davanti, si proporrà come suo nuovo scudiero, per solcare insieme i mari di leggendarie avventure. Rodrigo, spiazzato dall'incontro, dopo essersi preso cura di Scricciolo, lo allontanerà con il pretesto di dover superare prima una prova, per poi diventare a tutti gli effetti il suo scudiero. La prova consisterà nel macchiarsi di un efferato crimine non ben identificato. E così Scricciolo partirà all'avventura.
Nel frattempo però, mentre i genitori di Scricciolo, seppure in pena per il figlio, tergiversano nell'indecisione sul da farsi, sarà il pappagallo Socrate, esperto di narrativa, a prendere in mano le ricerche. Sagacissimo, Socrate arriverà a bussare alla porta di Rodrigo ma da lì in poi l'avventura prenderà strade che neanche Socrate riuscirà a prevedere, perchè, se ve lo steste domandando, la storia di ciascuno di noi segue una rotta assolutamente personale che nessun romanzo potrà mai prevedere.
“Ma il mondo intero non era forse una grande storia in cui persino i piccoli pappagalli hanno un ruolo?"
Moltissimi sono i personaggi che compaiono sulla scena, tutti strumentali al messaggio che la storia vuole dare ai suoi lettori così come tutti perfettamente tracciati.
Se Scricciolo incarna la figura dei bambini a cui viene troppo spesso impedito di esprimersi, i genitori incarnano quello di coloro che non sanno vedere la bellezza del diverso. Nel corso della storia scopriremo però parti della loro personalità a cui neanche loro stessi prima riuscivano a dare voce, perchè a volte le tradizioni non si spezzano per rispetto, non per vera vocazione, e questo in realtà non fa bene a nessuno.
"Ma del resto, non è così facile fare quello che si vuole. Spesso, occorre molto tempo per scoprire di che cosa si tratti, e a volte occorre anche un pizzico di fortuna."
E poi naturalmente c'è Rodrigo, schiacciato dal peso di dover essere chi non è. Rodrigo è meraviglioso, ragazzi, l'ho adorato senza se e senza ma, vederlo imboccare la strada che sente propria mi ha davvero illuminato il cuore.
Ah, e poi naturalmente, come in ogni storia che si rispetti, c'è la principessa, Flip, colei che è esattamente nel posto in cui desidera essere, che riflette allo specchio la sua vera immagine e che è sagace e perfetta cos'ì com'è, perchè è davvero così come appare. Flip è Flip, sa di essere Flip e non vuole essere altri che Flip. Davvero tutti noi possiamo dire lo stesso? Lascio la domanda senza risposta, è meglio così.
"Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero" è stata una lettura che chiaramente si colloca distante per genere ed ambientazione da La storia infinita ma che riprende la tematica dell'auto consapevolezza di sè, rispetto per il prossimo - anche quando si rivela diverso da noi - ma anche e soprattutto quella del coraggio che serve nel mostrarsi per ciò che si è.
Scricciolo troverà la sua strada, lo faranno tutti i personaggi di questa storia e, forse, tra una pagina e l'altra, anche il lettore troverà delle risposte che aspettava da un po'.
Consiglio questa lettura a tutti indistintamente, credo che sia dotata di messaggi profondissimi, ognuno troverà quelli di cui sente più il bisogno e così credo proprio sarà ad ogni rilettura.
Mi raccomando di passare a leggere tutte le altre recensioni del nostro evento ma prima vi aspetto nei commenti per sapere cosa ne pensate di Ende e delle sue meravigliose storie.
L' abbraccio più grande del mondo,










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