Recensione: "Il Regno di Rame" di S. A. Chakraborty (Review Party)

Buondì Cuori di Libri,
grazie alla MONDADORI (oscar Vault) domani arriverà in libreria l'attesissimo IL REGNO DI RAME, seguito dell'amatissimo LA CITTA' DI OTTONE di S. A. Chakraborty.


Se anche voi avete amato il primo romanzo della trilogia di Daevebad, beh, non ho dubbi che a questo punto stiate saltando di gioia.

Mi raccomando di non perdere nessuna recensione del nostro Review Party per fangirlare insieme!


Titolo: Il Regno di Rame
Autore: S. A. Chakraborty  
Editore: Mondadori (Oscar Vault)
Serie: The Daevebad Series #2
Data pubblicazione: 2/3/21
Genere: Fantasy
Pagine: 650
Formato: digitale (euro 11,99) cartaceo (euro 24,00)

La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell'abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere. Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù. Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo. Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l'intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.

La serie "The Daevabad Trilogy" è composta da:
1. La città di ottone (The city of brass) - RECENSIONE
2. Il regno di rame (The Kingdom of Copper)
3.  The Empire of Gold (inedito in Italia)
Se anche voi siete rimasti ammutoliti dopo l'epilogo al cardiopalma de La città di ottone, beh, non ho alcun dubbio che abbiate bramato come la sottoscritta la pubblicazione de Il Regno di rame, un secondo volume a mio parere persino superiore al primo.

La città di ottone è stato uno dei fantasy più belli dello scorso anno, uno di quelli che più era riuscito a sorprendermi ed ammaliarmi, complice un'ambientazione orientale davvero suggestiva, dei protagonisti che fanno storia e dei colpi di scena che non mi aspettavo.

Cosa potrà mai esserci di migliore in Il regno di rame? Ebbene, in questo secondo romanzo ogni elemento che era già stato regolato ad arte nel primo volume della serie prende ancora più quota, elevato alle stelle. Chapeau, S. A. Chakraborty!

Procediamo con ordine.

E' inutile negare che la cover e tutta la confezione grafica rappresenti per un libro un importante biglietto da visita. Ebbene, la veste grafica confezionata per Il regno di rame è un autentico gioiello che non snatura la storia che cela bensì la amplifica e la rende leggendaria. Sono rimasta senza parole quando ho visto i dettagli che la Mondadori ha mostrato uno dopo l'altro sui suoi social e, seppure io non sia ancora riuscita a vedere fisicamente il volume in quanto ho letto il romanzo su file digitale ARC, non ho dubbi che sia uno dei lavori migliori di sempre, sarà un'autentica gioia e motivo di orgoglio custodirlo in libreria.

Se l'ambientazione era uno dei fiori all'occhiello de La città di ottone, in Il regno di rame acquista ancora più spessore, pennellata dopo pennellata il wolrldbuilding diventa sempre più affascinante, magico e misterioso. Vivo. Ho letto forsennatamente le più di seicento pagine di cui è composto il volume senza mai, neanche per un attimo, vacillare nella curiosità di girare pagina per scoprire altro ancora. E poi, dopo il finale, non mi vergogno ad ammettere che ne avrei volute ancora di più di pagine, l'ennesima magia di un libro intessuto di perfezione. Tra intrighi politici e tematiche sociali come l'uguaglianza ed il valore della diversità, la convivenza tra culture diverse e l'arricchimento che si può trarre da un atteggiamento di inclusione piuttosto che di cieca esclusione basata sul pregiudizio, ritroviamo una Nahri intenzionata ad intervenire, lo scontro non è più infatti ancora lontano questa volta ma sempre più vicino. Se infatti l'elemento magico è ancora più presente in questo secondo volume altrettanto lo è l'apporto politico- sociale sul quale il romanzo spinge ancora più intensamente. Il mondo in cui Il regno di rame ci fa immergere è un mondo sempre più dettagliato e ricco che non guarda solo alle vicende relative ai protagonisti della storia ma che mette sotto i riflettori anche nuovi personaggi altrettanto ben tracciati, specchio di diverse realtà che rendono il substrato sociale del romanzo davvero eccezionale, fonte di estremo arricchimento per il lettore che si sente come se fosse posto davanti ad un monumentale arazzo rifinito in ogni dettaglio, mettere insieme anche le più piccole scene restituisce un vero e proprio spettacolo.

In Il regno di rame come potrete immaginare ritornano tutti i personaggi che abbiamo imparato ad amare, tutti ancora più accuratamente caratterizzati tra queste pagine. La caratterizzazione dei personaggi è infatti un ulteriore fiore all'occhiello della serie, un elemento che anche in questo caso ritroviamo amplificato ed elevato in questo secondo volume.

Tre sono i punti di vista principali ovvero quello di Nahri, quello di Ali e quello di Dara. Cinque anni sono trascorsi dall'epilogo de La città di ottone, un lasso di tempo in cui i protagonisti della storia sono cambiati. Nahri è legata da un matrimonio che la relega alla corte di Daevebad, completamente sola visto che non ha al suo fianco nè Ali nè tantomeno Dara ma pronta e determinata a fare la differenza, a modo proprio naturalmente.

Ali in esilio lo ritroveremo decisamente più maturo e Dara, beh, riportato in vita in una nuova forma, beh, è sempre Dara in fondo ed è sempre eccezionale. Purtroppo Dara e Nahri non divideranno la scena all'inizio e per gran arte del romanzo, ho atteso infatti con grande impazienza quel momento che è arrivato però al momento giusto in fondo.

Di avvenimenti in questo adrenalinico secondo volume della serie se ne susseguiranno davvero tantissimi. Adrenalina ed azione, magia ma anche sentimento saranno i compagni di viaggio di un'avventura leggendaria intrisa di mito e magia, un'avventura epica che amplia gli orizzonti del lettore e lo ispira al contempo. 

Scritto in uno stile altamente evocativo, in una elegantissima terza persona che si avvale del sempre efficace strumento del punto di vista alternato, questo romanzo si presenta con una mole corposa ma si legge in un soffio, lo stile narrativo fluido e vivace, unito ad un susseguirsi di colpi di scena che personalmente mi hanno lasciata senza fiato, fanno di questo secondo romanzo un must read e che invoglia quanti coloro abbiano perso La città di ottone a recuperarne la lettura.

Non credo ci sia alcun dubbio a questo punto, S. A. Chakraborty ha scritto un capolavoro, abbiamo davanti un passo storico ed una pietra miliare dell'epic fantasy che nessun appassionato deve perdersi e che potrebbe avvicinare nuovi lettori al genere di riferimento.

Un ultimo consiglio forse lo merita la scelta dell'edizione, personalmente credo che questo sia un romanzo da leggere in cartaceo, credo che spieghi così tutta la sua efficacia. Comodo e bello il digitale, sono la prima ad ammetterlo, ma per certi romanzi è il cartaceo che serve ma questo, come ogni altra opinione fino ad ora espressa, rappresenta un punto di vista strettamente personale.



Non mi resta quindi che aspettare con trepidazione la pubblicazione 
del terzo ed ultimo volume della serie!

E voi aspettavate la pubblicazione di Il regno di rame?



L'abbraccio più grande del mondo,

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