Titolo: La lunga notte di Pari
Autore: Ruth Druart
Editore: Garzanti
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 6.5.21
Genere: Narrativa storica
Pagine: 432
Formato: digitale (euro 9,99) cartaceo (euro 17,90)
Si ringrazia la CE per l'invio di una copia omaggio
Se avete letto le prime due tappe del nostro Blog Tour avete già conosciuto Jean Luc, un uomo che, scappando dal territorio francese degli anni '40, lascia dietro di sè le macerie della sua Patria per rifarsi una vita in America e lo fa insieme a Charlotte e Sam, un bambino che estemporaneamente decide di prendere con sè dalle braccia della madre naturale che non poteva garantirgli sicurezza, non riuscendo essa stessa a lasciare la Francia che crollava pezzo dopo pezzo.
Il mio compito oggi è quello di parlarvi di Sam, ovvero quel bambino che, quando facciamo la sua conoscenza, ha già nove anni, non parla una parola di francese e riconosce come propri genitori solo Jean Luc e Charlotte, coloro che per nove anni lo hanno cresciuto come figlio proprio. Il passato però torna sempre ad incassare e si presenterà alla porta di casa suonando il campanello. La polizia americana arriverà infatti a scoprire che Sam (in realtà Samuel) non è figlio biologico di Jean Luc e Charlotte e che, nella lontana Parigi, vivono Sarah e David, i suoi veri genitori che per nove lunghi anni non hanno mai smesso di cercarlo.
Senza prestare nessuna attenzione alla parte emotiva del bambino, Sam verrà prelevato dalle braccia di quella che ha sempre chiamato mamma per essere riportato a Parigi, dalla sua vera famiglia e, così facendo, chiaramente Sam subirà un grosso trauma che lo porterà a rifiutare i suoi genitori biologici causando un immenso dolore ad ambo le parti.
Mi ha spezzato il cuore assistere al modo in cui gli Assistenti sociali hanno gestito la delicata operazione, senza dare il tempo a Sam di comprendere, strappandolo alle sue radici emotive, gettandolo senza soluzione di continuità da una famiglia all'altra, da un Paese all'altro. E' normale che ciò abbia ingenerato rifiuto in Sam, una chiusura totale verso la Francia ed i suoi genitori biologici che, spinti dalle migliori intenzioni, non hanno mai smesso di amare il loro bambino, desiderando stringerlo di nuovo tra le braccia.
Non mi sento di biasimare Sam che, a soli nove anni, ha solo seguito il cuore ma, da mamma, non nego che certe pagine mi abbiano davvero dilaniato l'anima, facendomi immedesimare in Sarah che si vede rifiutata da suo figlio, quel bambino che ha affidato a Jean Luc solo temporaneamente e per salvagli la vita. Perchè Jean Luc e Charlotte non hanno mai avuto il coraggio di dire che Sam non era figlio loro? Non avevano forse tutto il diritto Sarah e David di riabbracciare il proprio bambino?
Sullo sfondo il Nazismo che, tirando le fila del destino, ha spezzato vite non solo nei campi di sterminio, ha infatti reciso legami familiari anche indirettamente. Sarah ha affidato il suo bambino a Jean Luc per portarlo in salvo e questo, arrivato in America, per paura che glielo portassero via, non ha mai confessato che in Patria potevano ancora essere vivi i due genitori biologici. Se Jean Luc pagherà con la libertà, accusato di sequestro di minore, anche Sam sconterà una pena di cui non ha colpa, così come anche faranno Sarah e David che si vedranno rifiutati dal proprio figlio.
Riuscirà Sam a comprendere quanto sia grande l'amore dei suoi genitori biologici? Riuscirà a comprendere la forza del legame di sangue che lo legherà per sempre a Sarah e David? In questa storia non troverete vincitori e vinti perchè tutte le parti in causa soffriranno amaramente, pagando per colpe che non hanno. Come sempre tutto avrebbe dovuto farsi per il bene e per la salvaguardia del minore che invece, ancora una volta, verrà sballottolato a destra ed a sinistra senza soluzione di continuità. L'unica a fare una scelta dettata al solo rispetto di Sam sarà Sarah, la madre biologica, a dimostrazione che il legame di sangue tra madre e figlio tutto scusa, tutto sopporta, tutto accetta, ed una mamma questo lo sa bene.
Sam non è mai stato rifiutato dai suoi genitori naturali ma la vita ha voluto fosse lui a rifiutare il loro amore. Il Nazismo, la guerra e l'odio hanno colpito duramente (anche se indirettamente) questa famiglia, versando non sangue ma lacrime amare. Saprà l'amore rinascere dalle macerie? Saprà l'amore vero trionfare attraverso gli anni?
Leggerete LA LUNGA NOTTE DI PARIGI per scoprire cosa succederà, vi anticipo solo che l'epilogo di questa storia mi ha emozionata come pochi altri nella vita.
Mi raccomando di non perdere le altre tappe del nostro Blog Tour, domani su Le recensioni della libraia troverete un approfondimento su Parigi e l'America.
L'abbraccio più grande del mondo,
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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!