Recensione: "Le voci segrete degli alberi" di Deborah Epifani (Review Party)

Buondì Cuori di Libri,
concludiamo la settimana libresca parlando di LE VOCI SEGRETE DEGLI ALBERI, romanzo per ragazzi (ma non solo) firmato da DEBORAH EPIFANI ed edito da EINAUDI.



Titolo: Le voci segrete degli alberi
Autore: Deborah Epifani
Editore: Einaudi Ragazzi
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 8.3.22
Genere: Libri per ragazzi
Pagine: 192
Formato: digitale (euro     ) cartaceo (euro 14,90)

Un libro di narrativa per ragazzi dai 12 anni. Una storia di amicizia, di rinascita e di amore per la natura, che mette in luce le gravi conseguenze del cambiamento climatico. Una tempesta di incredibile violenza sta per abbattersi sui boschi delle Dolomiti. Nessuno sospetta che quella in arrivo sarà una notte d'inferno, che nessun luogo sarà più sicuro. Non lo immagina Moira, che approfittando dell'assenza del padre ha organizzato una festa nella baita di famiglia con Christian e Rossana, suoi amici, e il cugino Brian, in fuga da una banda di balordi. Non lo immagina il suo ragazzo Lorenzo, che si è recato nei boschi per dimenticare una lite con i genitori. Presto i ragazzi resteranno completamente isolati e alla paura per la propria incolumità si affiancherà l'angoscia per Lorenzo, che alla festa non è mai arrivato. Solo una persona potrebbe andare a cercarlo: il vicino di Moira, il misterioso Uomo dei Boschi, verso il quale i cinque giovani nutrono una malcelata diffidenza. E presto comincerà a piovere... Età di lettura: da 12 anni

Gifted by Einaudi Ragazzi
LE VOCI SEGRETE DEGLI ALBERI è un romanzo speciale, non aspettatevi dunque di avere tra le mani una lettura ordinaria. Attraverso una narrazione corale in cui i capitoli seguono diversi punti di vista, da quello di Moira a Thomas, da Lorenzo a Feng, da Brian alla stessa Foresta dei violini, la Epifani ci presenta i giovani protagonisti di questa storia e lo fa mostrandoceli durante la notte in cui il Triveneto venne devastato dal passaggio della tempesta più potente che ha mai colpito l'Italia.

Tra il 26 ed il 29 Ottobre 2018 le foreste del Triveneto vennero devastate dal passaggio della tempesta Vaia e la Epifani con questo romanzo non solo vuole ricordarle ma anche porre sotto i riflettori l'intima connessione che gli alberi hanno con noi esseri umani. 

Credo che questa lettura possa essere molto utile per tutti, a prescindere dal fatto che questo romanzo nasca per un pubblico giovanile, perchè è sempre importantissimo riflettere su quanto un comportamento scorretto possa influire sul clima e su Madre Natura, anzi, a dirla tutta, noto che le nuove generazioni siano più interessate al clima rispetto quelle precedenti e questa è certamente una bella speranza per il futuro della nostra Madre Terra, quindi qualunque sia la vostra età anagrafica una bella lettura a questo romanzo io la consiglierei!

La parte più interessante del romanzo è stata per me la scelta di rendere la Foresta dei Violini un vero e proprio personaggio, donandogli una propria voce, i capitoli dedicati alla Foresta  sono infatti a mio dire quelli più forti.

Attorno alla Foresta dei Violini si alzano le voci dei ragazzi protagonisti della storia, ciascuno ben caratterizzato ed immerso nella propria vita per poi interconnettersi gli uni con gli altri perchè, in fondo, nessun uomo è un'isola, come sosteneva J. Donne.

Attraverso una prosa poetica e suggestiva la Epifani ricorda ai suoi lettori l'importanza dell'ecosistema e la pericolosità del cambiamento climatico, i nostri comportamenti sbagliati di ieri hanno delle ripercussioni oggi, così come le scelte sbagliate prese nel presente influiranno sul futuro, determinando un destino comune sia per la Natura che per l'Uomo. 

I ragazzi protagonisti di questa storia stavano vivendo la propria vita, ciascuno la propria, improvvisamente però Vaia li ha uniti, perchè c'è un disegno comune e si chiama Madre Natura.

Promuovo LE VOCI SEGRETE DEGLI ALBERI dunque, credo che dia ottimi spunti di riflessione, purtroppo però non riesco ad attribuirgli un giudizio pieno perchè durante la lettura mi sono trovata a perdere il filo, forse a causa dei continui cambi di prospettiva e per la scelta di intervallare la narrazione in prima persona con la terza a seconda del pov (punto di vista) seguito.





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L'abbraccio più grande del mondo,

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