Recensione: " Pensa alla dolcezza" di Clémentine Beauvais

Buongiorno a tutti carissimi heartreaders,
oggi ritorno da voi con la recensione di una delle mie letture estive, ovvero "Pensa alla dolcezza" di  ClĂ©mentine Beauvais. Questo libro è stato pubblicato dalla Rizzoli lo scorso 26 Giugno e, appena letta la trama, è subito entrato nella mia TBR. Volete sapere se è riuscito a mantenere le promesse? Vado subito a recensirlo, prima però voglio dire grazie alla Rizzoli per avermene inviato una copia cartacea omaggio.


Pensa alla dolcezza

Clémentine Beauvais


đź’ťđź’ťđź’ť

Editore: Rizzoli
Prezzo: Rigido 15,30€ Ebook 9,99€
Pagine: 242
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa

Trama: Eccoli, Eugène e Tatiana, al loro secondo incontro. Il primo è avvenuto dieci anni prima, d'estate, quando lui aveva diciassette anni e lei quattordici. Per lei, ragazzina piena di ideali e ingenuitĂ , quella era una passione improvvisa e prepotente; Eugène invece era il classico flâneur di buona famiglia, mai sconfitto, annoiato di tutto, incapace di sentire la vita. Ora, dieci anni dopo, i due si rivedono per caso a Parigi, è gennaio: lui è un consulente giĂ  stufo della propria routine, lei è sbocciata, è una giovane donna appassionata di arte che sta per terminare il dottorato. L'emozione riaffiora, di nuovo, nuova per entrambi. Ma, appena piĂą dietro, ci sono i segni lasciati da quell'estate fondamentale e il ricordo di Lensky, amico di sempre, giovane poeta in erba che aveva condiviso con loro quel pezzo di adolescenza. Allora che farsene, adesso, del cuore che batte forte mentre la metro ferma alla Gare de Lyon? Pensa alla dolcezza è una storia d'amore raccontata dalla scrittura libera e coraggiosa di ClĂ©mentine Beauvais, che fa correre il lettore su un'unica onda lunga fino al cuore dell'adolescenza, ai suoi fremiti così limpidi e astratti, ingrati e prepotenti. Agli amori di quando si aveva un'etĂ  che sembra non essere mai esistita, che pure, se la ritrovi, pulsa ancora..


Recensione

Dopo un solo sguardo alla cover super romantica, Pensa alla dolcezza mi aveva attirata, dopo una breve lettura della trama poi, mi aveva giĂ  conquistata. Quale altra scelta avevo quindi se non decidere di leggere immediatamente la storia di Tatiana ed Eugène? Se anche voi amate Puskin ed avete letto l'intramontabile Eugenio Onegin, sono certa che a questo punto starete iniziando a fare 2+2. Si, perchè, se accostati insieme, i nomi di Tatiana ed Eugène gridano "Onegin" naturalmente. 

Io faccio parte della schiera dei fan di Puskin e come io lo abbia conosciuto è chiaro: tramite la lettura del romanzo del mio cuore, ovvero "Il cavaliere d'inverno" di Paullina Simons. Se non lo sapeste ancora, il capolavoro della Simons è ambientato prevalentemente in Russia (Unione Sovietica) il cui poeta piĂą famoso è Aleksandr Puskin, autore (tra l'altro) del poema "Il cavaliere di bronzo" e dell'"Eugenio Onegin" appunto.

Ecco perchè in passato ho vissuto il mio libroso "periodo russo" (per dirla alla Picasso) in cui ho sperimentato la letteratura e la poesia russa (oltre a qualche piatto devo dire niente male, mai provati per esempio i bliny? Consigliati!) conoscendo proprio così il famoso Puskin.

Con queste premesse, potevo non voler leggere Pensa alla dolcezza? Non direi, perchè questo romanzo ammicca proprio all'originale Eugenio Onegin per la storia che racconta ma anche per la forma. Curiosi?


Fate bene ad esserlo perchè sto per svelarvi la particolarità di questo romanzo: "Pensa alla dolcezza" è scritto in versi. Incredibile ai tempi d'oggi vero? Già, è stata una sorpresa anche per me quando ho iniziato a sfogliare il libro.

La storia è quella di Tatiana ed Eugene che si incontrano nuovamente per caso dopo ben dieci anni. Fra passato e presente, usando la tecnica della narrazione in terza persona, l'autrice racconta questa storia d'amore che ammicca all'Onegin originale. Quello infatti che era stato un colpo di fulmine per Tatiana, non era stato per Eugène che, per apprezzare davvero il sentimento nutrito per la ragazza, ha avuto bisogno di un lungo periodo di lontananza.

Ho sempre amato le storie di ricongiungimenti romantici e questa ne è un originale esempio, soprattutto vista la forma metrica in cui è interamente scritta.

Se infatti l'autrice ha saputo incuriosirmi scrivendo in versi, la sua storia mi ha purtroppo fatto storcere il naso in piĂą punti, ad iniziare dai due protagonisti che avrei voluto meglio approfonditi. Non sono riuscita ad entrare in empatia con loro, anche se invece mi sono ritrovata piĂą attratta dalla loro storia d'amore. Un primo amore mai dimenticato, un ricongiungimento dopo lunghi anni ed un sentimento che non ha mai esalato l'ultimo respiro sono pane per i denti di una romanticona come me, lo ammetto.

La mia valutazione del romanzo è però ferma alle tre stelline (alias cuoricini), come mai? Beh, promuovo Pensa alla dolcezza, certo che lo promuovo, in primis per l'audacia dell'autrice ed ovviamente per aver riportato in vita l'Eugenio Onegin, ovviamente. Avrei preferito però una forma mista fra versi e prosa che magari avrebbe reso più fruibile il romanzo agli occhi di un pubblico di oggi, sempre però con uno sguardo alla forma della storia originale che rievoca. I versi, fanno si che la lettura sia molto veloce ma avrei voluto un maggiore approfondimento dei due protagonisti che invece ho trovato abbozzati e con i quali non sono entrata in sintonia.

Bello quindi, si, lo ricorderò con piacere in futuro, è ovvio, ma avrei voluto qualcosa di più. Si, perchè i versi di Puskin riecheggiano vibranti nei secoli ed a mio modesto parere quella forza la si sente solo in lontananza qui. Resta invece il pregio di aver toccato temi davvero ghiotti per noi romantici come quello del primo amore, delle seconde occasioni e della forza del sentimento eterno che puntualmente non può non conquistarci, oltre a quello naturalmente di aver riportato in libreria un intero romanzo in versi.

Bene quindi anche se non benissimo perchè passato e futuro avrebbero potuto incontrarsi ad una meglio tracciata metà strada.


Che ne dite heartreaders? Avete letto questo romanzo? Vi incuriosisce? Conoscete già questa autrice francese? Per me è il suo secondo romanzo, con il primo, Le Reginette, aveva fatto davvero c'entro (qui la mia recensione) e non vedo l'ora di leggere altro di suo.

Vi aspetto per sapere cosa ne pensate ovviamente, intanto vi auguro buon weekend e vi do appuntamento alla prossima settimana đź’“


L'abbraccio piĂą grande del mondo,
Ely

2 commenti

  1. Un stile particolare ma tutto sommato la storia non è male, condivido le tue impressioni cara Ely. Ancora una volta ci troviamo daccordo ;)

    RispondiElimina

Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!