Recensione doppia: "L'esploratore" di Katherine Rundell + "La mia migliore peggiore amica" di Andrew Clements

Buondì a tutti miei carissimi Cuori Librosi,
avete trascorso un sereno weekend? Io sono riuscita nell'intento di leggere tanto e non potrei esserne più felice, come potrete immaginare, visto che la mia TBR è sempre stracolma. Poi, non so voi, ma a me il periodo natalizio fa venire voglia di leggere ancora di più! Ora, lo so che abbiamo superato la timida metà di Novembre solo da qualche giorno ma io, da autentica Christmas Addicted, sento già il suono degli zoccoli di Rudolf che saltellano ed i primi, seppur lontani, "Oh Oh Oh" del Babbo che annunciano l'arrivo del periodo più magico dell'anno!

Sinonimo di Natale sono per me le letture per ragazzi che, lo sapete, adoro sempre ma nel periodo natalizio, se possibile, ancora di più ed è per questo che stamattina ve ne propongo ben due che  sono riuscita a recuperare proprio negli scorsi giorni. Siete pronti? Let's go!

Titolo: L'esploratore
Autore: Katherine Rundell
Editore: Rizzoli
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 3 Settembre 2019
Genere: Ragazzi
Pagine: 332
Formato: digitale (euro 8,99) cartaceo (euro 17,00)
Mentre sorvola la Foresta Amazzonica, un piccolo velivolo precipita per un malore del pilota. I quattro ragazzini a bordo sono illesi. Presto si rendono conto di essere soli: non ci sono adulti nei paraggi, nessuno a cui chiedere aiuto. Sta a loro trovare di che nutrirsi e proteggersi. Quando in una scatolina di tabacco scoprono una mappa che indica un misterioso punto X, si avventurano sul fiume a bordo di una zattera improvvisata. Il viaggio è più travagliato del previsto e, una volta arrivati alla meta, i quattro si trovano davanti una città abbandonata. Tra le rovine abita un uomo vestito in modo strano e loro cominciano a chiamarlo l'Esploratore. Non hanno idea che l'avventura è appena cominciata... 


Si ringrazia la Rizzoli per l'invio di una copia in omaggio
Quello di Katherine Rundell è un nome ben noto nel mondo letterario, punta di diamante della letteratura per Ragazzi, la firma Katherine Rundell è sinonimo di perfezione librosa. Acclamata dalla critica ed amata sia dai baby lettori che da coloro che non sono più tanto baby, la penna della Rundell trasforma le parole in magia e viceversa, raccontando storie che non potranno non prendere subito posto d'onore nel cuore di chi le legge. 

Premio Andersen 2017 per un Libro 9/12, finalista al premio Strega 2019 e vincitrice del Costa Children’s Book Award,  Katherine Rundell è una delle penne più prolifiche del mondo letterario, ed io, avendo sempre assistito da lontano ai suoi successi, non vedevo l'ora di iniziare a leggerla. L'occasione è arrivata con L'Esploratore, un libro che mi è esploso nel petto con una miriade di colori, facendomi vivere in prima persona un'avventura densa di suoni e sfumature, profumi e sapori. Non credo che potrò resistere molto alla voglia di recuperare i precedenti romanzi di Katherine, quindi, credo che torneremo a parlare di lei tantissime altre volte in futuro.

I protagonisti de L'Esploratore sono quattro ragazzini di età compresa fra i 12 ed i 5 anni: Lila, Max, Fred e Con. Conosciamo i nostri quattro giovanissimi protagonisti mentre sono su un piccolo aeroplano in volo verso l'Inghilterra. Tornando a casa però qualcosa va storto e tutti i ragazzini, usciti illesi dall'incidente, si ritrovano completamente soli ed immersi nella natura. Non ci sono altri abitanti nel luogo in cui i quattro si ritroveranno, dovranno badare a sè stessi e, tenendo a freno le paure, prendere in mano la situazione per decidere come affrontare questa avventura e trovare il modo di tornare a casa.

Ovviamente i quattro bambini affronteranno l'avventura in modi diversi anche in base all'età. Max, essendo il più piccolo, manifesterà da subito l'immane paura dell'ignoto. Avendo solo 5 anni, è lui che avrà bisogno più degli altri di essere rassicurato e la sorellina Lila lo terrà sempre sotto la sua ala protettrice. Fred è un ragazzino dalla vivace immaginazione, positivo e sempre pronto all'avventura, sarà lui infatti a spronare il resto dei compagni di avventura. Con è invece la più riservata, faticherà un po' a fidarsi degli altri e, sebbene all'inizio potrebbe non raccogliere consensi, è quella tra i protagonisti che mi ha preso al cuore per prima.

Leitmotiv della lettura è sicuramente la natura, vista come grande alleata finalmente e non come ostacolo al ritorno a casa. Ogni giorno i quattro ragazzini dovranno imparare a conoscerla, ad amarla ed a convivere con la sua indole selvaggia. Dopo aver costruito una zattera, i quattro partiranno per un viaggio che li porterà ad addentrarsi ancora di più nella foresta amazzonica dove, insieme a loro, assisteremo ad un tripudio di colori, suoni, profumi e sapori che bucano le pagine ed arrivano fino a noi che li gustiamo come fossimo insieme ai protagonisti.

Ogni giorno la natura mostrerà una parte di sè ai quattro ragazzini che riusciranno ad entrare in connessione con essa, fino a sentirla parte di loro stessi. L'Esploratore è un viaggio fisico e metaforico che arricchisce l'animo che ne legge. Non sarà certo tutto rose e fiori, com'è naturale che sia, i quattro ragazzini dovranno imparare a conoscere la natura, comprendere come muoversi per procurarsi il cibo necessario, le occasioni in cui è meglio mettersi a riparo oppure quando potersi spingere oltre. In questo viaggio, seppur all'inizio i ragazzini saranno soli, si aggiungerà presto la figura di un adulto, L'Esploratore, un uomo solitario che si rivelerà una figura importante nella storia, suoi infatti sono preziosi insegnamenti che di cui la Rundell si fa portavoce.

Ogni essere umano su questa terra è un esploratore. A volte esplorare è una parola per chi affronta l’ignoto. A volte è una parola per chi torna a casa.

Oltre alla vivida e fluidissima penna dell'autrice, merito di aver creato una Arricchito dalle straordinarie illustrazioni di H. Horne, L'Esploratore è un romanzo che ha tanto da dare ad ogni pagina, raccontando una storia estremamente nuova, intensa, vivida e suggestiva, una storia di avventura che ha tanto da insegnare a lettori giovani e non.


Katherine Rundell ha trascorso l’infanzia tra Africa ed Europa. Insegna letteratura inglese presso l’All Souls College di Oxford. Con Rizzoli ha pubblicato Sophie sui tetti di Parigi (2015), La ragazza dei lupi (2016, Premio Andersen 2017 nella categoria oltre i 12 anni), Il Natale di Teo (2017), Capriole sotto il temporale (2018, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2019) e Racconti della giungla (2019). L’esploratore ha vinto il prestigioso Costa Children’s Book Award.


Titolo: La mia migliore peggiore amica
Autore: Andrew Clements
Editore: Rizzoli
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 3 Settembre 2019
Genere: Ragazzi
Pagine: 199
Formato: digitale (euro 7,99) cartaceo (euro 16,00)
Grace ed Ellie sono grandi amiche fin dalla seconda elementare. Ellie è estroversa, abituata a essere protagonista della scena, mentre Grace è ben contenta di farle da spalla. Ma cosa succede se un giorno cambia tutto? Quando per caso scatena una nuova mania, Grace balza di colpo al centro dell'attenzione. Il pretesto è la moda di collezionare bottoni che conquista prima i suoi compagni, poi le altre classi e infine tutta la scuola. Dovunque e in ogni momento gli studenti cominciano a raccogliere, scambiare e perfino litigarsi bottoni! Una mania che può mettere Grace in guai grossi e perfino segnare la fine della sua amicizia con Ellie. Perché Ellie non è abituata a farsi mettere in ombra da nessuno. E allora c'è solo una cosa che Grace può fare: trovare un sistema per mettere fine a tutto questo... Fermare una moda è difficile. Ma non quanto fermare un'amicizia!


Si ringrazia la Rizzoli per l'invio di una copia in omaggio
La mia migliore peggiore amica è un libro che si dovrebbe adottare fra i banchi di scuola perchè, sì, è chiaro sia importante che i ragazzi conoscano i classici della letteratura italiana ma, a mio parere, è altrettanto importante che comprendano quanto un romanzo possa trattare tematiche vicine alla loro vita, raccontando storie di cui in prima persona si potrebbe esserne il/la protagonista. La mia migliore peggiore amica mi ha fatto fare un tuffo nel passato, affrontando infatti l'argomento - spinosissimo aggiungerei- dell'amicizia tra i banchi di scuola e per questo credo sia un must read per teenager, oltre che una valida lettura anche per i lettori non più tanto young anche perchè, ammettiamolo finalmente, l'amicizia - più o meno esplicitamente - segue le stesse dinamiche a qualsiasi età.

L'amicizia, che nasca sui banchi di scuola che non, è un qualcosa da maneggiare con estrema cautela e soggiace a volte - molto spesso in realtà - ad uno strano meccanismo. Se ci fate caso infatti nella maggior parte delle volte va così: fra due migliori amiche, ce ne è quasi sempre una più estroversa, catalizzatrice di attenzione esterna, ed una che invece - volontariamente o no - si prende un ruolo più marginale, rifuggendo i riflettori ed adottando un atteggiamento più condiscendente, senza però che questo sia sinonimo di mancanza di opinioni. Semplicemente qualcuno non ama i riflettori, parlare spesso di sè o fare a sgomitate per far trionfare il proprio punto di vista. Io ero così fra i banchi di scuola ed ecco perchè il romanzo di A. Clements mi ha colpita così tanto. 

La mia migliore peggiore amica racconta una storia autentica, quella dell'amicizia tra Grace ed Ellie, due teenagers che si conoscono fin da piccole. Da sempre Ellie ha avuto un ruolo dominante nel duo, Grace non ha mai accennato a volere i riflettori puntati addosso, sempre disposta a scusare l'amica quando logorroicamente si focalizza solo su di sè, sprecandosi in chiacchiere e finendo puntualmente per dimenticare l'altra. Un'amicizia di lunga data, dopo essersi assestata su dei binari, va da sola ed ogni cambiamento di rotta provoca profondissimi cataclismi.

Il cataclisma fra Ellie e Grace si scatenerà quando a causa di una manciata di bottoni - sì, di solito succede sempre per le cose più semplici - Grace sarà messa al centro dell'attenzione generale a scuola, divenendo lei quella popolare. La gelosia di Ellie ben presto si scatenerà - come potrete facilmente immaginare - e molte parole verranno dette, parole che feriranno ovviamente Grace, la quale invece è chiaramente stufa di non essere supportata dall'amica per la quale lei invece c'è sempre stata. 

La moda dei bottoni scatenata ignaramente da Grace darà inizio ad una vera rivoluzione nella vita di quest'ultima che finalmente si accorgerà che qualcosa nell'amicizia con Ellie non è mai andata per il verso giusto, che la ragazza che ha avuto accanto fin da piccola non le è mai davvero stata amica. Certo a Grace il suo nuovo ruolo di guru della moda presto andrà pure stretto, perchè la sua indole la porta a non amare particolarmente i riflettori ma, di certo, le cose sono davvero andate troppo oltre per poter ritornare indietro come se niente fosse accaduto. Menomale, aggiungerei.

La mia migliore peggiore amica è una lettura teen le cui pagine trasudano di autenticità perchè ciò che raccontano è sempre stata la verità e - non ho dubbi in merito - sempre lo sarà. Tra  banchi di scuola ogni evento viene sempre vissuto a mille, sia che  si tratti di un'emozione bella come una cotta e sia che si tratti di una moda, vedasi Grace ed i suoi bottoni. I ragazzi hanno una vitalità estrema addosso, una tale passione che noi adulti possiamo solo invidiarla ma che, di certo, non è facile da vivere. Essere teenager io lo ricordo come un giro sulle montagne russe, una volta partiti non si può mica scendere finchè la corsa non sia finita ed ogni emozione, di gioia, di paura o quant'altro è vissuta pienamente a 360°. Non tutte le amicizie sono sane, non tutti gli amici sono veri e la gelosia estrema fa fare e dire cose davvero incredibili, non penso infatti che nel raccontare questa storia Clements abbia esagerato e calcato troppo la mano in maniera eccessiva perchè a volte la fantasia non va troppo lontano dalla realtà.

Andrew Clements ha saputo raccontare egregiamente una storia autentica, una storia che parla di amicizia che non sempre però è autentica ma che comunque, in un modo nell'altro, fa crescere. Lo stile dell'autore poi è decisamente frizzante, scorrevole ed immediato, perfetto per il suo target di riferimento. La mia migliore peggiore amica è sostanzialmente un romanzo che tutti i ragazzi dovrebbero leggere, istruttivo e ricco di importantissime lezioni di vita. Vero ed indimenticabile. Chapeau, Andrew!

Andrew Clements è l’autore di Drilla, romanzo che ha venduto oltre sei milioni di copie, ha vinto diciannove premi ed è stato tradotto in tutto il mondo. Nato a Camden, nel New Jersey, nel 1949, Clements ha iniziato a scrivere mentre insegnava in una scuola pubblica di Chicago. Ha visto molte mode andare e venire, dallo yo-yo al fidget spinner. Definito “maestro delle storie di scuola”, Clements è autore di oltre ottanta libri di successo per ragazzi. Vive nel Maine con sua moglie, Becky. Con Rizzoli ha pubblicato Drilla, Una storia di scuola, La pagella, Il gioco del silenzio e Il club dei perdenti.




Lettori young e teen ne abbiamo in ascolto? Queste due letture per me sono state davvero intense, belle e decisamente da consigliare quali ottimi regali da mettere sotto l'albero il prossimo Natale! 




L'abbraccio più grande del mondo,

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