Blog Tour: "Dopo la solitudine" di Antonella Frontani (Il viaggio come scoperta di se stessi)

Rieccomi da voi miei carissimi,
non è ancora giunto il momento infatti di augurarvi buon weekend. Già, perchè da ieri è arrivata in libreria un'altra chicca librosa, una pubblicazione molto attesa di cui oggi ho il grande piacere di potervi parlare, ovvero Dopo la solitudine di Antonella Frontani, autrice molto amata che ritorna in libreria grazie alla Garzanti.


Con grande piacere oggi partecipo al Blog Tour che - da ieri e fino a lunedì prossimo - festeggia questo atteso release, proponendovi chicche ed approfondimenti su questa lettura, mi raccomando quindi di non perdere neanche una tappa del nostro evento!


Titolo: Dopo la solitudine
Autore: Antonella Frontani
Editore: Garzanti
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 25 Giugno 2020
Genere: Narrativa
Pagine: 200
Formato: digitale (euro 9,99) cartaceo (euro 18,00)
Lorenzo è convinto che la propria vita sia impeccabile così com'è. Una quotidianità scandita da rituali rassicuranti, il lavoro di insegnante al Conservatorio, due amici intimi e il microcosmo del suo appartamento sono tutto ciò di cui ha bisogno per dirsi felice. Finché qualcosa inceppa questo meccanismo, che ha sempre funzionato alla perfezione. Una strana sensazione lo spinge a interrogarsi sul vuoto che gli prende lo stomaco e non lo lascia respirare. Un vuoto a cui non sa dare un nome, ma che gli impedisce di godersi la routine con la serenità di prima. È per questo che Lorenzo non trova altra soluzione al suo malessere se non quella di allontanarsi per un po'. Di partire per l'India con un gruppo di sconosciuti, una realtà così poco familiare da consentirgli di prendere la giusta distanza per rimettere ordine dentro sé stesso. Ciò che non si aspetta è di restare affascinato da uno dei suoi compagni di viaggio: Zoe, una ragazza dai lunghi capelli fucsia, che in circostanze normali avrebbe giudicato sopra le righe. Giorno dopo giorno, Lorenzo si rende conto che Zoe è capace di intravedere la bellezza dell'esistere, anche quando si cela nelle situazioni impreviste. Sa che da lei può imparare ad apprezzare di nuovo la vita in tutte le sue sfumature, ma per farlo deve prima scoprire l'altro lato di Zoe, quello che la ragazza si ostina a nascondere dietro un fare sfuggente e ambiguo. Solo così potrà lasciarsi andare e abbattere anche le sue ultime resistenze. L'autrice di "Tutto l'amore smarrito" e "L'equilibrio delle illusioni" torna con un romanzo profondo, toccante e coinvolgente. La storia di Lorenzo ci parla di fragilità che tutti condividiamo. E ci invita a non averne paura, ma a riconoscerle e accettarle, perché ci rendono unici e ci spingono a superare i nostri limiti per conquistare una felicità ancora più grande.


Si ringrazia la Garzanti per l'invio di una copia del romanzo in omaggio



IL VIAGGIO COME SCOPERTA DI SE STESSI


Il mio compito oggi è quello di approfondire una macro tematica che troverete tra le pagine di Dopo la solitudine, ovvero il viaggio come riscoperta di se stessi. Il protagonista della storia, Lorenzo, è un professore metodico e riservato, per lui la routine è importantissima. Dalla mattina alla sera, la giornata di Lorenzo è scandita da piccoli appuntamenti quotidiani, appuntamenti che Lorenzo ha con se stesso. Dalla passeggiata della mattina - ancora più bella se solitaria - tutta la giornata di Lorenzo è un susseguirsi di tappe, o rifugi che dir si voglia. Lorenzo è come se vivesse in sostanza perennemente rinchiuso nella sua confort zone ma arriverà ad un punto in cui, chiuso nella sua bolla, l'aria gli mancherà e sarà allora che dovrà decidersi a lasciare la sua panic room.

Un viaggio in India porterà Lorenzo ad uscire fuori dalla sua confort zone, ad incontrare persone nuove ed a condividere il suo viaggio con loro, compagni di viaggio che forse non avrebbe mai scelto volutamente. 

In viaggio - soprattutto se si tratta di un viaggio come quello intrapreso da Lorenzo - è un po' come se si lasciasse a casa una parte di se stessi. Nessuno ci conosce e nessuno potrà giudicarci, è un'altra versione di noi stessi quella che portiamo in valigia. Adattarci alle nuove esigenze, scoprire delle novità inattese, ci porterà a prendere consapevolezza di qualcosa di noi stessi che ignoravamo, facendoci crescere

Pian piano Lorenzo scoprirà che vivere davvero significa non rinunciare a niente, mordere ogni attimo e non lasciarsi indietro nessun rimpianto. Incontrando Zoe (il nome non è stato certamente scelto per caso), Lorenzo imparerà ad apprezzare gli imprevisti della vita dai quali in passato si era sempre protetto, perchè non si può vivere a metà.

Viaggiare non significa quindi vedere soltanto un posto nuovo ma riscoprire se stessi con nuovi occhi, ampliare i propri orizzonti esterni ma - di pari passo - anche quelli interiori, provandosi con qualcosa di più grande di noi stessi. Un viaggio vissuto senza consapevolezza è sterile, solo se invece sapremo staccarci dalla routine potremo apprezzare quanto abbiamo davanti agli occhi.

Così come a volte è più efficace una chiacchierata con uno sconosciuto che non ci giudica , una persona per cui poco rappresentiamo e che comunque non vedremo più, in viaggio non abbiamo la pressione di dover mantenere l'immagine che proiettiamo nella quotidianità, potendo permetterci di dar voce alle domande che non abbiamo mai osato porre per esempio. Liberi di essere diversi, liberi di parlare senza conseguenze, gustiamo sapori nuovi, ci inebriamo di profumi mai sentiti, apriamo i nostri cuori a qualcosa di unico e magico, qualcosa che allo stesso tempo ci donerà qualcosa per sottrarci la convinzione che la nostra vita sia una scatola vuota.

Il mondo, o meglio, la vita è lì fuori e sta solo a noi andarla a vivere, non sprecandone neanche un attimo. Ecco che però un viaggio ti cambia davvero se sulla via del ritorno in valigia ti porti la consapevolezza di aver imparato qualcosa, portando con te nella tua quotidianità le lezioni imparate, i luoghi visitati e la vita vissuta. Tornare a casa non significa dimenticare o collezionare foto in un album di ricordi, tornare alla propria quotidianità è certo necessario, tornare al proprio lavoro, alla propria casa è più che giusto  - non tutti possiamo permetterci di viaggiare per sempre - ma se in valigia, insieme a qualche calamita, porteremo un cambiamento, un bagaglio emotivo, una scoperta, una sorpresa, allora potremo dire di aver viaggiato davvero, perchè viaggiare non significa salire e scendere da un aereo, no, viaggiare significa farsi cambiare da un'emozione, concedersi la vita, vivendola senza paura di guardarsi dentro e scoprire desideri che non abbiamo mai avuto il coraggio di pronunciare, parti di noi stessi che non abbiamo mai voluto vedere per paura di scoprirci davvero.


Voi siete lettori affezionati di Antonella Frontani? Avete già letto qualcosa di suo? Leggerete Dopo la solitudine? Mi raccomando di non perdere nessuna tappa del nostro Blog Tour per saperne di più, io intanto vi auguro buon weekend, ci rileggiamo la prossima settimana naturalmente!



L'abbraccio più grande del mondo,

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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!