Blog Tour: "Il quaderno delle parole perdute" di Pip Williams (E come Essere donna)

Rieccomi da voi miei Cuori di Libri,
con immenso piacere partecipo al BLOG TOUR che vi sta presentando un intenso romanzo, davvero impedibile.


Grazie alla GARZANTI vi aspetta già in libreria IL QUADERNO DELLE PAROLE PERDUTE di Pip Williams, mi raccomando di recuperare le tappe del nostro Blog Tour che eventualmente vi foste persi per scoprire le tante sfaccettature di una così indimenticabile lettura.


Titolo: Il quaderno delle parole perdute
Autore: Pip Williams
Editore: Garzanti
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 920.5.21
Genere: Narrativa
Pagine: 432
Formato: digitale (euro 9,99) cartaceo (euro 17,00)

Oxford. Lo Scriptorium nel giardino segreto è il luogo preferito della piccola Esme. Lì, nascosta sotto un immenso tavolo di legno, ruba parole scritte su bianchi fogli. Parole che il padre lessicografo scarta mentre redige il primo dizionario universale. Più Esme cresce, più capisce che le definizioni che non compariranno nel lemmario ufficiale hanno qualcosa in comune: parlano delle donne, del loro modo di essere, delle loro esperienze. Parlano della sorellanza, dell'amore che non è solo possesso, dell'essere compagne in una lotta comune. Escluderle significa non dar loro una voce, guardare il mondo da un unico punto di vista, soffocare possibilità e speranze. Eppure c'è chi fa di tutto per farle scomparire per sempre. Anni dopo, Esme è determinata a fare in modo che questo non accada. Per tutta la vita ha collezionato quelle parole con l'intenzione di proteggerle, perché ha un sogno: scrivere un dizionario delle donne, che restituisca a ciò che è andato perduto il rispetto che merita. Per farlo deve combattere contro chi non la pensa come lei. Ma a darle coraggio ci sono tutte le donne che da secoli non aspettano altro che far parte della storia e non essere dimenticate. Un romanzo che, prendendo spunto dalla storia vera della nascita dell'Oxford English Dictionary, scrive un inno all'importanza delle parole e dei libri. Un inno al diritto delle donne di rivestire un ruolo centrale nella cultura e nella società. Una storia che unisce al fascino intramontabile dell'ambientazione accademica di Oxford e Cambridge un messaggio di potente attualità.

Si ringrazia la CE per l'invio di una copia in omaggio


E COME "ESSERE DONNA"


IL QUADERNO DELLE PAROLE PERDUTE è un romanzo che scava un solco nel cuore, si crea un posto e non lo lascia più. non credo che questa sia una lettura che possa scivolare addosso senza lasciare arricchito il lettore. Sì, insomma, con questo titolo la Garzanti fa nuovamente centro, proponendo ai suoi lettori un romanzo che non racconta solo una storia ma fa molto di più.

Se avete seguito fino ad oggi le tappe del nostro Blog Tour sapete di cosa sto parlando ma, se così non fosse, vi invito a recuperarle tutte, perchè sono davvero intense e vi faranno comprendere quanta meraviglia si nascosta tra le pagine del romanzo della Williams.

La storia è ambientata tra Oxford e Cambridge, quando venne redatto il primo vocabolario. Il compito ardito venne affidato ad un team di uomini, uno dei quali era il padre della nostra protagonista, Esme che, sin da piccina, ha sempre amato le parole, riconoscendo l'immane potenza di ciascuna, anche la più piccola. Affascinante? Assolutamente sì e non vi ho ancora detto tutto!

Esme nel corso degli anni si interesserà molto al lavoro di scrematura delle parole da inserire nel vocabolario, arrivando poi a focalizzarsi su quelle scartate. Già, perchè non proprio tutte le parole furono inserite. A non trovare posto nell'opera furono quelle accomunate stranamente da un fil rouge sul quale riflettere. Le parole scartate erano infatti tutte riconducibili al mondo femminile ed Esme a questo particolare baderà, tanto da voler redigere un suo vocabolario, tutto al femminile, in modo da salvare e proteggere dall'oblio quelle parole scartate ingiustamente.

Essere donna non è sempre stato facile, soprattutto in passato le donne hanno dovuto ingiustamente combattere contro molti pregiudizi, venendo giudicate secondo parametri diversi da quelli usati per il mondo maschile. Se avete prestato attenzione a quanto vi ho appena raccontato avrete colto il particolare per cui il team incaricato a redigere il famoso vocabolario era formato solo da uomini. Perchè? Non c'erano delle donne qualificate al tempo? Ma certo che c'erano, semplicemente non furono prese in considerazione!

Nel corso dei secoli la voce delle donne si è alzata, sfidando i preconcetti, le etichette ed i vani pregiudizi. Le donne NON sono inferiori agli uomini, in NESSUN campo. Eccellere in un ambito dipende dal lavoro, dalle inclinazioni naturali, dall'intuizione, non certo dal genere maschile o femminile, quello è solo un dato genetico che nel DNA è nonchè deve rimanere.

Essere donna per secoli ha rappresentato uno svantaggio, una sconfitta, un problema. Le donne hanno dovuto lottare duramente, molto più degli uomini, per vedere riconosciuto il proprio lavoro. Ma perchè? Ancora oggi, in un'epoca che si fregia di essere all'avanguardia e progressista, un'epoca che riconosce e dona valore e spazio alle minoranze, siamo ancora costretti a sentire parlare di femminicidio, di soffitto di cristallo e di quote rosa. Dovremmo avere superato tutto questo, eppure a volte l'umanità ci ricasca ed è innegabilmente un'atroce sconfitta, una delle peggiori.

Cosa rappresenta essere donna oggi? Grazie alla dura lotta coraggiosa delle nostre antenate, essere donna oggi è molto più facile, anche se non bisogna mai abbassare la guardia, stare sempre all'erta perchè di uomini che si sentono ancora minacciati dall'acume femminile purtroppo ne troverete.

Se l'uguaglianza formale (quella sancita dalle normative) è stata pienamente raggiunta, purtroppo ancora oggi si combatte per quella sostanziale, io non mi sono mai tirata indietro ed oggi che sono mamma di una bambina sono ancora più motivata, perchè ciò che voglio insegnare alla mia Principessa è che lei, tutte noi, possiamo arrivare esattamente dove vogliamo, possiamo fare tutto ciò che vogliamo. Non ci sono passioni, lavori, mansioni, parole o in generale cose maschili o femminili, siamo noi a decidere cosa va bene per noi stesse, per la nostra evoluzione, per la nostra crescita personale. Possiamo fare ciò che vogliamo, essere ciò che vogliamo, possiamo decidere di essere madri, di non esserlo, di sposarci, di non farlo, di amare un uomo oppure un'altra donna, di non unirci a nessuno, di perseguire una solida carriera, di rimanere a casa con i nostri figli, possiamo fare tutto ed il contrario di tutto senza avere i cruccio di essere giudicate per questo, nessuno dovrebbe esserlo e se io oggi sono arrivata a professarlo liberamente come una VERITA' ASSOLUTA ED INCONTROVERTIBILE lo dobbiamo alle nostre antenate che ci hanno sempre creduto.



Mi raccomando di non perdere questa pubblicazione, è davvero eccezionale!



L'abbraccio più grande del mondo,

1 commento

  1. Cara Ely, decisamente oggi mi hai lasciato senza parole, e anche senza fiato. ^^
    Le mie parole, qui, ora, oggi, fanno parte di quella categoria di donne (sempre troppe, lasciamelo dire) che nella vita sono sempre, sempre state vittime del maschilismo che purtroppo ancora nel 2021 non si riesce a vincere.
    E' penoso da ammettere oltre che patetico per i più cinici che ahimè sono sempre più in crescita, che noi donne, in tutti i CAMPI, dobbiamo sempre far fronte agli insulti e alle umiliazioni da parte di quegli uomini grandi e grossi come orsi che soffrono di mania di onnipotenza cronica. Una patologia irreversibile per la quale non esiste cura.
    E niente, comunque questa recensione è da Oscar. :))) La condivido.
    Riguardo ai preziosi insegnamenti alla tua Principessa, mi ricordi Lorelai Gilmore. <3 Te lo ricordi il discorso di Rory alla cerimonia del diploma?
    Sono sicura che un giorno la tua Principessa farà un discorso simile o magari uguale. E da parte mia, ti dico che te lo meriti tutto. Te lo meriti tutto. Sei diventata un importante punto di riferimento nel mondo della blogosfera. <3<3<3

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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!