Titolo: Spare- il minore
Autore: Prince Harry
Editore: Mondadori
Data pubblicazione: 10.10.23
Genere: Biografia
Pagine: 540
Formato: digitale (euro 15,99) cartaceo (euro 25,00)
È stata una delle più strazianti immagini del Ventesimo secolo: due ragazzini, due principi, che seguono il feretro della madre sotto gli occhi addolorati e inorriditi del mondo intero. Mentre si celebrava il funerale di Diana, principessa del Galles, miliardi di persone si chiedevano quali pensieri affollassero la mente dei principi, quali emozioni passassero per i loro cuori, e come si sarebbero dipanate le loro vite da quel momento in poi. Finalmente Harry racconta la sua storia.
La domanda del secolo è "c'era davvero bisogno di SPARE?", la risposta è però alquanto controversa.
Non sapevo cosa aspettarmi da questa biografia, perchè prometteva tutto e niente. Soprattutto dopo aver visto la serie tv targata Netflix, quella incentrata sulla famigerata coppia Harry & Megan Markle, che personalmente definirei come "tutto fumo e niente arrosto", le mie aspettative erano molto altalenanti. La serie tv l'avevo trovata autoreferenziale, esagerata, un'inutile illazione ai danni degli augusti parenti, cosa sarebbe stato quindi SPARE? Un secondo atto di carta e inchiostro?
SPARE è diverso, è il grido di un cuore ferito che ha sofferto, un cuore che ancora sanguina e che non riesce a guarire, un cuore che è imploso su se stesso. Il Principe Harry e il suo dolore mi hanno commossa. Seriamente. Penso che Harry sia una persona molto emotiva che si rifugi nella battuta per nascondere la sua parte più vera, ma che comunque non si senta a suo agio col mondo in cui è nato, ha sempre stentato a trovare la sua dimensione e questo era chiaro allora così come lo è anche adesso.
Scritta magnificamente - del resto l'autore di Spare non è certo il Principe Harry - questa bio è scritta per puntare al cuore, per emozionare, e il risultato lo porta a casa. Tre a zero, il match è finito.
Formalmente le strutturalmente SPARE è davvero da oscar. Impareggiabile. Credo che nessuno possa dire il contrario, è tutto studiato al millimetro, tutto è ben calibrato, tutto è al posto giusto. Tra queste pagine l'unico che non mi sembra mai essere stato al posto giusto è il Principe Harry che ha subìto dei traumi gravissimi mai superati.
Tutti ci ricordiamo di Harry da piccolo, tutti avremmo voluto abbracciarlo forte quell'Agosto del 1997 mentre suonavano le note di Candle in the wind in una Westminister Abbey a lutto. Lui, con la sua diretta voce ora ci racconta di tutto ciò che le telecamere allora non inquadrarono.
E' chiaro che chi nasce nella royal family abbia un ruolo e dei compiti da portare a temine che sono ben lontani da quelli richiesti a un commoner. Noi lo sappiamo ma mi chiedo se lui lo comprendesse davvero. Non fino in fondo credo. Durante tutta la lettura di SPARE ho infatti pensato che Harry sarebbe stato molto più felice se non fosse nato un Windsor, quel cognome non faceva per lui da bambino e non fa per lui adesso secondo me.
Nella sua biografia il Principe parla della sua infanzia, descrive i giorni più bui dell'addio alla sua amatissima mamma ma va oltre e si mette a nudo. Come ho detto, SPARE è la sua voce, i suoi ricordi, il suo grido, la sua verità. Harry passa in rassegna gli anni della giovinezza, quelli ribelli, quelli in cui ha iniziato a comprendere chi fosse e cosa volesse da sè e dalla vita, fino all'incontro con Megan Markle che, da lì a poco, sarebbe diventata sua moglie.
Fino a quelle pagine sono riuscita a comprendere Harry e il suo messaggio ma, da quel punto in poi, è partita l'invettiva che non potrà mai avere una replica. Dalle accuse malcelate al padre che ha deciso di sposare Camilla anche se i figli gli avevano chiesto di non farlo (ma Harry e Will erano felici per lui) ai primi incontri con Camilla andati male (lei ha fatto di tutto per essere regina, tanto da aver venduto conversazioni private alla stampa), fino al matrimonio di Will e Kate. Harry è come se lanciasse la bomba e nascondesse la mano in qualche modo. Camilla ha spifferato colloqui privati alla stampa per farsi bella? E allora perchè, Harry, la sostieni? Tuo fratello non ha mai voluto avere niente a che fare con te? E allora perchè vi abbiamo visto sempre affiatati? Kate era la sorella che non hai mai avuto? E allora perchè la pugnali alle spalle, visto che non avrà mai i mezzi per difendersi e dire la sua? Manchi di coerenza Harry. Nelle pagine di SPARE Harry lamenta il fatto che Will e Kate non fossero dei calorosi e affettuosi cognati per Meg ma perchè non parlarne in privato con il fratello per cercare di sistemare la cosa tra loro? La figura di Meg è sempre al centro, come se Harry, dopo essersi sposato, non possa dire qualcosa, incontrare gente se non con Meg. Perchè? Il rapporto tra Harry e Will è una cosa, quello tra le cognate è proprio un'altra cosa. Tra i due fratelli non poteva esserci lo stesso cameratismo di sempre e tra le cognate solo rispetto reciproco e affetto, senza però arrivare alla vera amicizia? Sarebbe stato comunque meglio di niente. Almeno questa è la mia percezione. Kate e Meg sono semplicemente due persone molto diverse che nella royal family dovevano occupare posti differenti, perchè questo non dovrebbe mai essere tenuto in considerazione? Le differenze contano e non devono sempre essere viste in modo negativo, possono anche essere un arricchimento, basta che una voglia prevalere sull'altra. Kate era più importante di Meg? Certo, il suo ruolo è e sarà sempre diverso da quello di Meg, Kate ha sposato l'erede e Meg il principe cadetto. Sarebbe disdicevole questo? Per alcuni forse, in una famiglia commoner questo non comporterebbe differenze ma, ehi, Kate e Meg hanno sposato i rampolli della royal family britannica, non due ragazzetti qualsiasi. Io lo so, voi lo sapete, Kate lo ha imparato, Meg fa di tutto per non comprenderlo.
Ma non sono neanche Carlo, William e Kate i veri super cattivi della situazione, capo di tutto è la stampa che viene accusata come mandante dell'omicidio di Lady Diana e suo personale boia. Carlo e William sembrano destreggiarsi meglio di Harry con il grande mostro, dimostrando di ben conoscere le regole del gioco, un gioco che Harry vorrebbe scardinare tutto intero. Ma davvero questa è un'impresa possibile e giusta? Davvero per colpa di alcune (forse molte, ok) persone dovrebbero pagare tutti? Ciò che Harry propone non si comprende. In un mondo in cui i social hanno preso il sopravvento e vi sono pregnanti normative sulla privacy davvero non si può riuscire a trovare un equilibrio?
In fine non starò qui a soffermarmi sulle pagine relative alla minaccia di suicidio di Megan Markle. Davvero. Potrei risultare volgare.
Cosa mi resta quindi dopo la lettura di SPARE? Tanta tristezza per Harry, non avrebbe dovuto nascere royal, avrebbe dovuto seguire sua madre in giro per il mondo, non era tagliato per gerarchie e ranghi. La Royal Family inglese non è razzista o misogina, è semplicemente la royal family, per esistere ha bisogno delle sue regole, per resistere ha bisogno della sua storia, senza queste non sarebbe più l'icona che è. Nel bene o nel male la royal family è questa e così deve andare avanti, ogni gioco ha le sue regole e queste sono le sue. Mi piacerebbe che Harry e Meg tornassero a casa ma non so se riuscirebbero mai ad essere felici di essere i principi cadetti, Meg non credo di certo.
SPARE è la verità di Harry e credo che sia utile leggerla se si vuole comprendere questo personaggio molto discusso, per chi è appassionato della royal family o comunque curioso, spero però che da oggi in poi Harry trovi la sua strada. SPARE è il passato di Harry, spero che non gli resti ancorato, il futuro lo attende.
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