Blog Tour - "Quasi tre" di Tommaso Avati: Genitori all'improvviso

Buondì a tutti carissimi heartreaders,
il giovedì del Regno dei Libri è dedicato ad un romanzo davvero molto profondo: Quasi tre di Tommaso Avati, già disponibile in libreria grazie alla Rizzoli.

Quasi tre è un romanzo davvero scorrevole, uno di quelli che si leggono in fretta ma che hanno il pregio di seminare importanti riflessioni nei cuori dei lettori. 

Io oggi ho il grandissimo piacere di partecipare al Blog Tour, un evento davvero ricco che vi permetterà di comprendere meglio il libro che avete davanti e che spero vi porterà a dargli una chance perchè è davvero ben scritto oltre che ricco di profondità emotiva.


L'evento è già in corso perchè ha avuto inizio lo scorso lunedì, 19 Novembre, e terminerà il prossimo 24 Novembre. Si tratta di un evento ricco di riflessioni personali, un evento dunque di cui vi invito a non perdere nessuna tappa di cui quindi vi lascio il calendario in calce al mio post!



Quasi tre

Tommaso Avati


Editore: Rizzoli
Prezzo: Rigido 16,00€ Ebook 9,99
Pagine: 237
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa


Trama: Raffaele e Benedetta, undici anni di matrimonio, zero figli, due adorabili maialini d'appartamento da chiamare "bambini". Due voci, l'una il controcanto dell'altra, che si rincorrono e ci raccontano la loro storia: lei segretaria in un'agenzia romana per lo spettacolo e appassionata di cucina, lui sceneggiatore mancato riciclatosi insegnante, figlio d'arte in attesa perenne di sfondare nel mondo del cinema. Un rapporto ormai cristallizzato in una routine distratta, il loro, eroso dall'abitudine e dalla delusione di non essere riusciti a fare della propria esistenza qualcosa di cui andare fieri. Poi accade l'impensabile. A quarantasei anni, quando già comincia a pensare alla menopausa, Benedetta rimane incinta: il caso, con grande ironia, inizia a giocare con Lele e Benny, concedendo loro un'altra possibilità, l'occasione per riprendere il controllo del loro matrimonio e delle loro vite. Ma a volte non c'è niente di meglio di un "secondo tempo" per rimescolare le carte di una vita intera: tra genitori disfunzionali e colleghi sull'orlo di una crisi di nervi, Lele e Benedetta vengono risucchiati in un turbine di incomprensioni, aspettative malriposte e disavventure esilaranti, dove la posta in gioco è un amore dolceamaro, quasi acido. Insomma, un amore normale..

Grazie di cuore alla Rizzoli per la copia del romanzo in omaggio.

GENITORI ALL'IMPROVVISO



Il mio compito oggi è quello di parlarvi delle dinamiche di coppia quando all'improvviso arriva un bebè, cercato lungamente oppure arrivato all'improvviso.

E' sempre un momento delicatissimo quando si scopre di essere rimasta incinta, sia quando ce lo si aspetta e sia quando non se ne ha idea. In realtà, si tratta sempre di una sorpresa, anche quando il bebè si è cercato. Il test positivo scatena infatti la più grande incredulità, soprattutto se si tratta della prima gravidanza. "Com'è possibile che ci sia davvero un bambino nella mia pancia?" Eh beh, io me lo sono chiesta eccome. Si, anche dopo aver fatto le analisi del sangue, anche dopo aver sentito per la prima volta il battito del suo cuoricino. Incredibile. Indescrivibile. Eppure ancora non riuscivo a crederci, anzi così è stato finchè la pancia non ha iniziato a crescere, finchè non ho scoperto di aspettare una femminuccia e poi finchè non è nata e l'ho potuta tenere fra le mie braccia.

No, non piango. Non voglio piangere. Non ancora. Voglio restare lucida. Forse d’altra parte ha ragione lui, dobbiamo rimanere coi piedi per terra, non perdere la testa, non farci trasportare dall’emozione prima del tempo. Devo stare calma. Devo crederci, senza crederci troppo. Ma come si fa? Com’è possibile? O ci credi o non ci credi.

Fino ad ora ho sempre però scritto "Io", ve ne siete accorti heartreaders? Eh si, perchè appena scopri di essere rimasta incinta la prima cosa a cui pensi è "Io diventerò mamma", credo infatti che il primo passo sia metabolizzare individualmente l'immane cambiamento che si sta per affrontare, anche se ancora (alla prima gravidanza) non se ne immagina assolutamente la portata. Perchè appena scopri di essere incinta sei già mamma, c'è poco da fare. I papà ci mettono forse un po' di più a "comprendere" la situazione ma la mamma diventa subito "mamma" appena lo viene a scoprire. E poi cambia tutto. Questa differenza fra i due momenti in cui la coppia prende coscienza di ciò che sta accadendo è fondamentale perchè tutto sta per cambiare, anzi, è già cambiato. Tutti gli equilibri, tutte le priorità.

La mamma inizia a mettere al primo posto il bambino, poi se stessa (perchè senza di lei il bambino non può vivere) e poi il marito, ovviamente. Il ribaltamento dell'ordine originale (si perchè siamo state tutte "sposine" e sappiamo bene che abbiamo sempre messo al primo posto "lui"!) è inevitabile e questo all'inizio potrebbe destabilizzare la coppia.

Poi, quando il bambino sarà nato, le cose andranno a peggiorare perchè le esigenze del bambino saranno ben tangibili e dunque quelli che furono "marito" e "moglie " saranno solamente "papà" e "mamma",  l'equilibrio tra tutti i ruoli ritornerà però non temete, ci vuole solo un po' di tempo!

Se alla base della coppia c'è un amore vero, il desiderio sincero di trascorrere insieme la vita e la naturale comprensione di star vivendo entrambi allo stesso modo il più grande cambiamento della vita, beh, tutto sarà più facile e quell'equilibrio spezzato si ricomporrà magicamente, forse anche grazie al fatto che quel 2 si è trasformato in 3, il numero perfetto.


Durante la gravidanza si vive tutto in modo amplificato e, soprattutto se si tratta del primo bebè, al centro di tutto c'è la mamma che si coccola e si fa coccolare com'è giusto che sia. C'è lei al centro dell'attenzione (anche troppo a volte perchè, credetemi, quando chiunque incontri tenta di toccarti la pancia a mò di nuovo Buddha ti viene voglia di trasferirti davvero in Tibet!), comunque sia, le attenzioni hanno una data di scadenza e scompaiono dopo nove mesi, quindi io vi consiglio di fare come la sottoscritta e di approfittarne!


Tralasciando per un po' la parte divertente della situazione, c'è una cosa che voglio assolutamente dire e cioè che, sebbene la gravidanza non sia sempre rose e fiori e sebbene il parto sia una vera e propria liberazione, io adesso (pur non rimpiangendo MAI la pancia) una cosa la rimpiango, ovvero il non potermi portare sempre con me la mia Principessa, non sapete quante volte io desideri avere un bel marsupio sulla pancia come i canguri (lo so, avevo detto che dovevo lasciare da parte lo scherzo ma credetemi che è vero!) per tenerla più possibile stretta al mio cuore.

Eh, è chiaro a questo punto che il distacco io non l'abbia ancora digerito, quel taglio del cordone che è stato solo simbolico perchè sia io che la mia Principessa quel cordone ombelicale lo sentiamo ancora stretto, ancora dopo un anno e mezzo, si. Forse lo "accetterò" quando la porterò all'asilo o forse mai davvero del tutto. Ma questa è un'altra storia, come ha più volte scritto Michael Ende nella sua "La storia infinita". Ma forse Ende può davvero aiutarmi perchè proprio questo è il diventare genitori: la più meravigliosa storia infinita che inizia con due lineette su un bastoncino e non avrà mai fine.

Essere genitori è complicato, diventarlo ancora di più, e non esiste davvero un "all'improvviso" perchè lo è sempre all'improvviso. Tutti i corsi, gli studi o le letture di manuali self help non potranno mai preparare all'evento. La coppia subirà un terremoto ma ciò che ne uscirà sarà qualcosa di nuovo e di unico: una famiglia. L'ingrediente segreto? L'amore. Come sempre, del resto. L'amore.

Era questo allora. Era questo che le mancava. Avere un figlio, diventare madre. Non lo diceva, non ne parlava, ma era di questo che avevamo bisogno, che ci serviva per completarci,per realizzarci, per essere davvero felici. Sono lacrime di felicità le sue, di emozione e di tenerezza per un numero stampato in nero su un foglio bianco. Lacrime per un bambino talmente piccolo che ancora nemmeno c’è, e che nessuno poi sa se ci sarà davvero, se ce la farà, se alla fine arriverà. Ma sono lacrime di gioia le sue, di pura e fragrante gioia.

Il libro di Avati è una lettura forte,  non è sempre facile da digerire, non racconta di magia ma di vita vissuta. Se avete voglia di un romanzo di forte impatto emotivo che parla dell'essere genitori ma anche del non esserlo, ve lo consiglio di cuore. Vi avverto però che la mia tappa, letta da sola, potrebbe essere fuorviante però, quindi, per comprendere meglio il libro che tutte noi che diamo vita al blog tour vi proponiamo, vi consiglio di non perdere nessuna tappa dell'evento.



Voi che ne pensate? Vi piacerebbe leggere Quasi Tre? State seguendo il blog tour? Fatemi sapere, vi aspetto 💓


L'abbraccio più grande del mondo,
Ely

5 commenti

  1. Ma che meraviglia Ely, mi hai fatto sognare con le tue parole e si, devo assolutamente aggiungere questo libro nelle mie prossime letture, grazie!

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    1. Emyyy ciao, felice che la mia tappa ti sia piaciuta, grazie grazie grazie <3 Il libro è a fortissimo impatto emotivo ^^

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  2. Bellissimo post Ely...si percepisce tutta la magia ma anche le difficoltà di diventare genitori!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!