Blog Tour: "Gusci" di Livia Franchini (Intervista all'autrice)

Buondì a tutti miei carissimi Cuori Librosi,
con grandissimo piacere oggi ospito sul blog Livia Franchini, autrice di Gusci che vi aspetta in libreria grazie alla Mondadori.


Ho avuto il piacere e l'onore di leggere Gusci durante il lockdown ed oggi, in occasione del Blog Tour, ho l'onore di fare una chiacchierata con la sua autrice, Livia Franchini, che ha gentilmente concesso un'intervista.


Titolo: Gusci
Autore: Livia Franchini
Editore: Mondadori
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 26 Maggio 2020
Genere: Narrativa
Pagine: 276
Formato: digitale (euro 9,99) cartaceo (euro 18,00)
Ruth ha trent'anni, lavora come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo compagno. L'unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire. Ed è a partire da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la vetrina di un'agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un'amica di Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un'eloquente incursione nella casella di posta elettronica di Neil. Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola. Livia Franchini ci spiazza decostruendo un genere dall'interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del romanzo d'amore. "Gusci" esplora la complessa posizione di una giovane donna non convenzionale nella nostra società, sollevando al contempo domande enormi sull'amore, la perdita e l'identità.


Si ringrazia la Mondadori per l'invio di una copia del romanzo in omaggio



Siete ansiosi dunque di conoscere Livia Franchini? Bene, la parola passa subito a lei e mi raccomando di non farvi scappare nessuna tappa del nostro Blog Tour per saperne di più su Gusci naturalmente!



Benvenuta Livia, sono davvero felice di avere l’occasione di una chiacchierata insieme a te qui ne Il Regno dei Libri, iniziamo? Mettiti pure comoda, i miei lettori sono impazienti di conoscerti!

1. Iniziamo con qualche domanda su di te. Dopo aver ottenuto grande consenso in lingua inglese, con Gusci entri da autrice nel mondo dell’editoria italiana. La tua storia personale è davvero affascinante, toscana di nascita e residente a Londra, firmi da autrice il tuo romanzo d’esordio che viene prima pubblicato in inglese e poi nella tua lingua madre ma chi è davvero Livia Franchini? Come vuoi presentarti ai lettori italiani? 

Ciao Eli, piacere mio e grazie dell’ospitalità. Mi fa sorridere pensare che vista da fuori la mia sembri una storia particolare, mi fa sentire molto più misteriosa e affascinante di quanto in realtà io sia. Mi sono trasferita nel Regno Unito a nemmeno vent’anni, e ho trascorso tutta la mia vita adulta lì. Almeno prima di Brexit, questa è stata un’esperienza comune a molti ragazzi della nostra generazione, e mi piace riconoscere di essere parte di un’esperienza condivisa, più che reclamare una mia traiettoria eccezionale.Livia Franchini è una donna cresciuta in una piccola città italiana, che quando era molto giovane è andata a vivere a Londra, e che ora scrive.


2. Ed adesso andiamo a Gusci. Tutto prende il via da una semplice lista della spesa, per poi recuperare a ritroso, tassello dopo tassello, una storia che scava nei ricordi e nel passato per ricongiungersi al presente e consegnarci una Ruth a tutto tondo, com’è nato quindi Gusci?  L’idea è maturata a lungo oppure è stata una scrittura di getto? Vuoi raccontarci del periodo in cui l’hai scritto e cosa provavi mentre mettevi su carta questa storia?

La stesura è stato un processo molto lungo, parallelo al mio inserimento nel contesto Britannico. Quando ho avuto l’idea iniziale per il romanzo, nel 2012, vivevo a Londra da soli quattro anni, il mio livello d’inglese non era davvero paragonabile a quello di adesso. È un libro che è cresciuto con me e con la mia capacità pratica di raccontare storie nella mia seconda lingua, e quindi raccoglie davvero tanto della mia esperienza di migrazione. Credo che questo si rifletta nella sua struttura formale: è pieno di codici comunicativi diversi, perché i codici comunicativi ti affascinano quando arrivi in una cultura nuova e inizi a impararne il linguaggio. 


3. Ci permetti una sbirciatina tra letua lista della spesa? Condivideresti con noi le prime tre voci e cosa rappresentano per te?

Ci hanno portato la spesa a casa ieri (qui a Londra siamo ancora a metà lockdown), e le ultime voci dicono: burro, capsule ‘forti’per il caffè espresso, e ‘Italianpepperoni’. Mi sembra un riassunto perfetto della vita anglo-italiana: assimilazione (burro), resistenza (caffè espresso) e quotidiana incomprensione (‘pepperoni’ in inglese vuol dire salamino…)


4. Cosa deve aspettarsi un lettore dal tuo romanzo? Pensi che sia una storia per tutti oppure quando l’hai scritta pensavi ad un target specifico?

Non mi riconosco nello scrittore che seleziona un target, sia esso di mercato, sia intellettuale. Le parole sono di tutti, o almeno la sfida dello scrittore contemporaneo dovrebbe essere quella. Se devo dire invece il lettore ideale che avevo più a cuore mentre lo scrivevo, sicuramente le donne.


5. I tuoi non sono protagonisti facili, li si conosce gradualmente, scoprendone luci ed ombre, tu cosa pensi di loro? Come li presenteresti usando solo una frase per ciascuno?

Nessuna persona è facile. Ruth è vittima di un sistema che la cancella, ma ne è anche complice. Alanna gode di popolarità nello stesso sistema, ma fa fatica a stabilire rapporti che vadano oltre il suo apparente successo. Neil, invece, forte del suo privilegio maschile, lo sfrutta per fare ciò che vuole. Sta al lettore decidere cosa ne pensa. Personalmente, ho grande simpatia per le donne di questo romanzo, anche se sono imperfette: riconosco logiche che ho vissuto, difficili da dipanare, quella competizione tra noi che ci viene insegnata fin da piccole e che ci vuole una vita a disimparare. 


6. Perché un lettore dovrebbe accostarsi alla lettura di Gusci e cosa vorresti ti dicesse dopo averne letto l’ultima pagina?

Spero che un lettore si avvicini a Gusci con curiosità, collaborativamente. Ho voluto pensare il libro come un processo in cui si partecipa entrambi, lasciando spazi vuoti nella narrazione che il lettore può riempire con la sua percezione. Per questo motivo non voglio dettare nessuna reazione, seppure ovviamente ho la speranza che sia un libro che offre uno spunto, che fa pensare. 


7. Oltre ad essere autrice sei nota al mondo dell’editoria per essere un’eccellente traduttrice, come si intersecano queste due vesti nella tua penna e quanto l’essere una traduttrice influisce sull’io - autrice?

Scrivo in una seconda lingua che ho imparato da adulta: tutta la mia pratica di scrittura è traduzione. La traduzione usa gli stessi strumenti della scrittura creativa: selezione, ordine, precisione, e una coscienza particolare dei limiti del linguaggio e della comunicazione. Tradurre mi ha reso una scrittrice infinitamente migliore, anche se per farlo ho dovuto ‘sfondare’ la barriera dell’umiltà del traduttore, che per sua natura si schermisce sempre dietro l’autore che traduce. 


8. Come definiresti il tuo stile narrativo? Ti ispiri ad un autore in particolare?

Sul piano strettamente stilistico, un certo minimalismo americano è stato il primo stimolo per cominciare a scrivere in inglese. Mi affascinava quanto alcuni autori riuscissero a includere in frasi succinte e precisissime. Come tanti sono partita da Raymond Carver, ma poi ho virato verso declinazioni di minimalismo al femminile: A.M. Homes, Lydia Davis, Grace Paley, AnnBeattie, Jane Bowles e via dicendo - molte scrittrici di racconti.


9. Hai degli autori preferiti? Cosa ti piace leggere e qual è il libro che non ti stancheresti mai di rileggere? Chi è e cosa ama la Livia lettrice?

Ho delle autrici fondamentali – anche perché di questo mi occupo come ricercatrice – e due su tutte sono Lydia Davis e Virginia Woolf. Negli ultimi anni ho letto tante scrittrici contemporanee, ma adesso sto tornando indietro nel tempo: nel mio lavoro accademico mi interessa riscoprire scrittriciche sperimentano con la forma per creare nuovi contesti narrativi per le donne,tracciare una cronologia di queste pratiche. Al di fuori del mio lavoro, mi piace concedermi un ‘romanzone’ tutto trama e atmosfera. Due preferiti sono Dio d’Illusioni di Donna Tartt e Rebecca di Daphne duMaurier. E poi ogni estate, da quando sono piccola, mi rileggo uno Stephen King d’annata, sempre e solo nella traduzione italiana di Tullio Dobner, che per me è Stephen King più di Stephen King stesso.


10. L’ultima domanda, di rito, vola sempre ai progetti futuri, ti rivedremo presto in libreria? Puoi accennarci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

Sto lavorando a un secondo romanzo in inglese, per il mio editore UK, dovrebbe uscire l’anno prossimo. Sono ancora in alto mare con la stesura, per cui butto lì solo alcune parole chiave: illusionismo, provincia, amiche, casinò, on the road.


Ti ringrazio di cuore per essere stata qui con noi e per averci permesso di conoscere meglio te e Gusci, spero tornerai qui presto, io ed i miei lettori ti aspettiamo.

Grazie a te!


Spero che questa bella chiacchierata librosa con l'autrice abbia ispirato anche voi, così come spero che darete un'occasione a Gusci,  mi raccomando quindi di recuperare le altre tappe del tour che vi foste persi e di non lasciarvi scappare la recensione completa che andrà online domani per avere una visione d'insieme del romanzo, io vi aspetto nei commenti come sempre per sapere cosa ne pensate della proposta librosa di oggi!



L'abbraccio più grande del mondo,



1 commento

Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!