Review Party - Recensione: "La casa che mi porta via" di Sophie Anderson

Buondì miei carissimi Heasrts,
la settimana librosa procede in bellezza, dedico infatti la giornata del Regno ad una pubblicazione che davvero non potete perdere, ovvero "La casa che mi porta via" di Sophie Anderson. Da oggi in libreria grazie alla Rizzoli, La casa che mi porta via è un libro per ragazzi che rimane nel cuore e che difficilmente si farà dimenticare. Curiosi di saperne di più? Bene, allora mi raccomando di non perdervi neanche una recensione del Review Party!

Si ringrazia la Rizzoli per l'invio di una copia del romanzo in anteprima.


Recensione



La casa che mi porta via

Sophie Anderson


💝💝💝💝💝

Editore: Rizzoli
Prezzo: Rigido 17,00€ Ebook 8,99€
Pagine: 330
Serie: Autoconclusivo
Genere: Libri per ragazzi

Trama: Marinka ha dodici anni e la cosa che vuole di più al mondo è trovare un amico. Un amico vero, in carne e ossa, umano. Ma non è facile farsi degli amici se si è nipoti di Baba Yaga e si vive con lei in una casa con zampe di gallina che si sposta in continuazione. La nonna di Marinka, infatti, è una Guardiana dei Cancelli che accompagna le persone nell'aldilà e anche lei è destinata a seguire le sue orme. Ma si deve per forza obbedire al destino che qualcun altro ci ha assegnato? Marinka non sopporta più la solitudine in cui è costretta a vivere e quando conosce una ragazza della sua età, forse l'amica che cercava, rompe tutte le regole. Non immagina certo le conseguenze! Età di lettura: da 9 anni..


La prima cosa che mi ha attratta di questo memorabile romanzo per ragazzi è stata senza dubbio la bellissima cover. Una casa con le zampe di gallina come mai avrebbe fatto a non far scattare subito la scintilla? Una casa che vive, una casa che si sposta su due zampe di gallina: una casa Yaga, per intenderci, dotata di uno steccato di ossa che apre le sue porte ai defunti ogni notte.

La mia casa ha le zampe di gallina. Due o tre volte l’anno, senza il minimo preavviso, si alza e nel cuore della notte se ne va dal luogo in cui abitiamo. A volte cammina per centinaia di chilometri, altre per migliaia, ma il punto in cui si ferma è sempre uguale: isolato, tetro, ai margini della civiltà. Si rannicchia in boschi cupi e impervi, attraversa sbatacchiando macchie di tundra spazzate da venti gelidi, si acquatta tra ruderi diroccati all’estrema periferia delle città. In questo momento è appollaiata su una cengia rocciosa in cima a una montagna brulla. Siamo qui da due settimane, e ancora non ho visto anima viva. Di morti, ovviamente, ne ho visti un mucchio. Vengono a cercare Baba, e lei li accompagna al Cancello. Ma le persone vere, vive, che respirano, loro se ne stanno tutte in città o nei paesi, ben più in basso rispetto a dove siamo noi.

Se già quindi, grazie alla cover, era scoccata la scintilla, la trama mi ha decisamente stesa. Co-protagonista di questa storia è infatti la leggendaria Baba Yaga. Direttamente dalle favole russe, la figura della Baba Yaga mi è sempre stata molto cara, come credo sappiate, infatti, sono molto legata alle favole (ed alle leggende)  russe. Nella rivisitazione della storia fatta dalla Anderson, le Yaga sono le Guardiane del Cancello ed il loro compito è quello di accompagnare i defunti verso l'aldilà al quale sono destinati, aiutandoli a "passare oltre" per ritornare alle stelle dalle quali siamo tutti venuti.

Ecco perchè, ogni sera, la casa dalle zampe di gallina apre le sue porte ai defunti che, smarriti, cercano l'aiuto della Baba Yaga che li accoglie offrendo loro kvas ed ogni genere di leccornia, li ascolta, gioisce con loro dei bei ricordi della vita vissuta e li aiuta a congedarsi dal regno dei vivi, offrendo loro conforto e coraggio per il viaggio che stanno per intraprendere.

Vorrei che la mia casa fosse una casa normale, laggiù, tra i vivi. Vorrei che anche la mia famiglia fosse una famiglia normale. Ma la mia casa ha le zampe di gallina e la mia nonna è una Yaga, una Guardia- na dei Cancelli che separano questo mondo da ciò che viene dopo. Ecco perché i miei desideri sono vani, vuoti come i teschi di questo steccato.

Baba e Marinka, nonna e nipote, vivono insieme nella loro casa Yaga e, ogni sera, aiutano i defunti; Marinka succederà a Baba un giorno e sarà la nuova Guardiana del Cancello ma per ora è un'apprendista. Vero è che però Marinka ha forti dubbi sul suo desiderio di diventare un giorno una vera Guardiana, le sta stretta la vita ed il destino di una Yaga, costretta a rivivere ogni notte le vite dei defunti ma impossibilitata a vivere davvero nel mondo dei vivi.


Sballottolata per il mondo dalla casa Yaga che si sposta da un giorno all'altro senza dare spiegazioni, Marinka è una ragazzina che non sa ancora chi o cosa sia, quale direzione dare alla propria vita, disorientata soprattutto dalla prematura perdita dei genitori. Sui natali di Marinka non vi svelerò molto, vi lascerò invece la curiosità di leggerne dalle parole di Sophie. Qui mi spingerò solo fino a dirvi che Marinka scoprirà ben presto che le cose forse non sono andate come Baba le ha sempre raccontato ma che ogni scelta fatta dalla nonna è stata sempre dettata dal suo amore incondizionato per lei.

Ho adorato profondamente Marinka, una ragazzina che non sa che strada intraprendere, una ragazzina che si sente molto sola, una ragazzina che sta crescendo, che vorrebbe degli amici ma che non vuole lasciare sua nonna. Marinka si sente divisa a metà, non sa a quale parte di sè dare ascolto e così, da una parte, si sente soffocare ma dall'altra è attanagliata dalla paura di lasciare il nido.


È bellissima mentre danza tra i morti, regalando loro consolazione e gioia. Adoro il suo sorriso largo e sdentato, il nasone bitorzoluto e i sottili capelli bianchi che sfuggono da sotto il foulard con disegni di teschi e fiori. Adoro la sua panciona rassicurante, e le gambe storte e tozze. Adoro la sua capacità di far sentire tutti a proprio agio. I morti arrivano qui smarriti e confusi, ma se ne vanno se-reni, rappacificati, e pronti per il viaggio. Baba è una Guardiana perfetta. Molto più brava di quanto potrò mai esserlo io. Ma di nuovo, io non voglio diventare una Guardiana. Essere una Guardiana significa essere responsabili del Cancel- lo e accompagnare i morti, per sempre. E se Baba è felice di accompagnarli, a me guardare i morti andar via mi fa sentire persino più sola. Se soltanto fossi destinata a diventare qualcos’altro.

Marika, raccontando la sua storia, mi ha fatto molto riflettere perchè molto spesso mi è capitato di sentirmi in conflitto con una o più parti di me. Io sono mamma, sono moglie, sono donna, sono figlia, son nipote, sono blogger e sono mille altre cose ancora. Non dobbiamo per forza essere una cosa sola. Possiamo vivere la nostra vita su più dimensioni, ciò che è davvero importante e che ci permette di essere più cose insieme è l'equilibrio. Trovato questo, possiamo non dover rinunciare  niente. Credo che questo sia uno dei due messaggi più forti che mi ha lasciato questo romanzo, una lezione di vita che molto spesso, nelle giornate deliranti, può sfuggire. Marinka imparerà la lezione, commetterà errori ovviamente ma la sua crescita ci darà molto su cui riflettere.

Altro tema che ha saputo regalarmi emozioni è quello del lutto. Chi amiamo non scompare morendo ma ci resta accanto proprio grazie all'amore che ci lega. I ricordi, le gioie, le risate, gli abbracci, i baci carichi di affetto, anche se relegati nel passato, restano dentro di noi. Anche se non li vediamo fisicamente, i nostri cari sono qui con noi, vivono nel nostro cuore e sono sempre qui. 


« Possa non mancarti mai il coraggio nel cammino lungo e arduo che ti attende. Le stelle ti chiamano. Parti colma di riconoscenza per il tempo che hai avuto sulla Terra. Ogni istante, ora, è un’eternità. Porti con te ricordi di sconfinato valore, l’amore della tua famiglia e della tua casa. » « Buon ritorno alle stelle. Il grande ciclo è compiuto.»

L'ambientazione di cui ha scritto la Anderson è dettagliata e semplicemente magnetica, così come ogni personaggio che incontriamo fra queste pagine. Ognuno ha una sua storia, ognuno sa come emozionare e di sicuro anche come farsi ricordare. Le leggende di cui racconta l'autrice traggono spunto da quelle russe ma vanno ben oltre, regalandoci una storia nuova che cattura l'immaginazione e rimane impressa nei ricordi. Se avevo iniziato la lettura pensando alle storie sulla Baba Yaga, ciò che mi sono trovata dinnanzi è un romanzo che rimarrà nel cuore per la sua individualità, per la sua originalità e per i messaggi profondi che sa lanciare.

Come sempre mi accade leggendo un libro per ragazzi, anche questa lettura è riuscita a spiazzarmi, raccontandomi una storia che, senza giri di parole, è arrivata dritta al mio cuore, prima riducendolo in mille pezzi, poi ricomponendolo, ricordandomi importantissime lezioni di vita.


Complice lo stile fluido, scorrevole e lineare della Anderson, La casa che mi porta via è una lettura che consiglio sia ai ragazzi che agli adulti, tra le sue pagine i lettori di ogni età sapranno trovare emozioni e risposte. Io ho trovato le mie risposte, voi siete pronti a trovare le vostre? I libri per ragazzi sono magici, io oramai questa lezione l'ho imparata, riescono a toccare le corde del cuore di qualunque genere di lettore abbiano davanti e vedrete che anche questo farà la sua magia.


Sophie Anderson
Sophie Anderson è nata a Swansea, in Galles, ed è cresciuta ascoltando i racconti della madre scrittrice e della nonna, che le ha trasmesso l’amore per le favole e le leggende della tradizione slava. Geologa e insegnante, vive nel Lake District con il marito e i tre figli. Le piace andare in canoa, camminare e sognare a occhi aperti. Il suo più grande desiderio è continuare a scrivere storie che spingano i bambini a esplorare il mondo e ad apprezzare la diversità. Con La casa che mi porta via ha ricevuto la candidatura per la Carnegie Medal, il più importante premio inglese per la letteratura per ragazzi.



Bene Hearts, che ne dite di questa nuova pubblicazione? Spero che darete una chance a questo romanzo, io l'ho adorato senza se e senza ma, secondo me è proprio un piccolo/grande gioiello libroso. Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate se lo leggerete! Vi aspetto nei commenti per fangirlare insieme.


L'abbraccio più grande del mondo,
Ely

8 commenti

  1. Spero di averlo presto tra le amni... mi piace la cover, mi piace la trama e ora con la tua recensione non ho più alcun dubbio ;)

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  2. Oh beh se prima ero incuriosita ora senza dubbio voglio leggere questo libro! Lo metto dritto in lista!

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  3. L'ho adocchiato anch'io già da qualche tempo! Non vedo l'ora di leggerlo 😍😍😍

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  4. Ciao :) il libro sembra molto carino ma soprattutto la copertina è stupenda *_*

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Adoro fangirlare con voi heartreaders, grazie quindi per ogni commento!