Recensione: "Per le strade di Tokio" di Nick Bradley (Review Party)

Buondì miei Cuori di Libri,
la giornata sarà ricca di anteprime qui sul blog, rimanete sintonizzati mi raccomando!

Inizio subito col proporvi PER LE STRADE DI TOKIO di Nick Bradley, romanzo di narrativa che DA STAMATTINA trovate in libreria per NORD.


Mi raccomando di non perdere nessuna recensione del nostro REVIEW PARTY per scoprire le tante sfaccettature di questa lettura.


Titolo: Per le strade di Tokio
Autore:  Nick Bradley
Editore: Nord
Serie: Autoconclusivo
Data pubblicazione: 8/4/21
Genere: Narrativa
Pagine: 365
Formato: digitale (euro 9,99) cartaceo (euro 18,00)

Tokyo è una metropoli proiettata sul futuro, in cui tutto cambia rapidamente. Ora che si sta preparando a ospitare le Olimpiadi, le gru dei cantieri punteggiano il cielo, interi palazzi vengono rasi al suolo e ricostruiti, nuove strade si aprono tra i grattacieli. Eppure, nel quartiere di Asakusa, accanto al tempio più antico della città, c'è una piccola bottega rimasta identica da secoli. È il laboratorio di un tatuatore, forse l'ultimo a usare aghi e inchiostri tradizionali. In pochi lo conoscono, e ancor meno sono disposti a sottoporsi a quella tecnica che rende i colori estremamente vivi, ma così dolorosa da spaventare persino gli uomini della yakuza. Eppure, un giorno, in quella bottega entra una ragazza a chiedere un tatuaggio che le copra tutta la schiena: una rappresentazione fedele di Tokyo, senza nessuna presenza umana. Sebbene un po' sorpreso da quell'insolita richiesta, che necessiterà di mesi di lavoro, il tatuatore accetta. Ma dopo qualche tempo, mentre sta disegnando l'incrocio di Shibuya, non resiste alla tentazione d'inserire una gattina calico proprio davanti alla statua di Hachiko. Tuttavia, durante la sessione successiva, il tatuatore si accorge che la gatta è sparita. Incredulo, la cerca nel disegno e la vede nascosta dietro un palazzo di Ginza. E ancora eccola svanire di nuovo, per rispuntare sul tetto della stazione di Shinjuku. Come se avesse preso vita. Ciò che lui non sa è che, da quando ha inserito la piccola intrusa nel tatuaggio, una gatta calico ha iniziato a girare per le strade di Tokyo, incontrando di volta in volta persone diverse: da un senzatetto cui le ruspe hanno distrutto il rifugio a una traduttrice in cerca di fortuna; da un tassista appena rimasto vedovo a un ragazzino bullizzato che ha il disperato bisogno di un amico. Per tutti questi individui, la gatta è un'apparizione fugace, un dettaglio sullo sfondo presto dimenticato. Nessuno si accorge che è proprio lei la molla che li spinge a deviare la traiettoria del loro cammino.
Nick Bradley è nato in Germania da genitori inglesi nel 1982 e si è trasferito a Bath quand'era bambino. Dopo la laurea in Letteratura, ha deciso di andare a vivere in Giappone «per un anno», che poi è diventato un decennio. Mentre si trovava lì, ha svolto diversi lavori, dall'insegnante d'inglese al traduttore di videogiochi, dal fotografo al maestro di giapponese. È tornato in Inghilterra per continuare gli studi e, di recente, ha conseguito un dottorato in Critica letteraria, in cui ha approfondito la figura del gatto nella letteratura giapponese. Per le strade di Tokyo è il suo primo romanzo.
Dotato di una delle cover grafiche più belle attualmente in circolazione, PER LE STRADE DI TOKIO è un romanzo affascinante e suggestivo, una lettura imprescindibile per chi ama l'Oriente.

Ci troviamo a Tokio, nel  quartiere di Asakusa, dove resiste ancora la piccola bottega di un tatuatore molto speciale, uno degli ultimi ad usare ancora gli aghi tradizionali che, seppur donino i più vividi colori, recano maggior dolore nell'incisione.

Proprio qui in questa secolare e piccola bottega ci porta la scena. Ad entrare da quella porta è infatti una giovane ragazza che chiederà al tatuatore di realizzare il tatuaggio più complicato della sua carriera. Il tatuatore rimarrà senza parole per la richiesta insolita, tanto da cercare di dissuadere la giovane cliente ma tant'è che la ragazza sembra essere ben determinata ed un artista del suo calibro non riuscirà per molto a resistere al fascino di una creazione a tal punto titanica. Già, perchè la ragazza chiederà al tatuatore di riprodurre fedelmente Tokio proprio sulla sua schiena. La ragazza specificherà di non voler alcuna forma umana sul disegno che dovrà invece riprodurre i diversi quartieri nella stagione che la ragazza sceglierà di volta in volta. La realizzazione richiederà diverse sedute e molto dolore ma procederà senza intoppi finchè il tatuatore, entrato in confidenza con la ragazza, le farà uno scherzo, aggiungendo l'immagine di una gatta nel disegno. Sarà a quel punto che la storia raccontata da Bradley sprigionerà tutto il suo fascino, perchè dovete sapere che la gatta riprodotta dal tatuatore si muoverà a suo piacimento nel disegno, lasciando l'artista sgomento e senza una spiegazione.

Incuriositi? Io a quel punto - credetemi - ero senza fiato. 

Ancora una volta l'Oriente torna a farmi innamorare, sorprendendomi con la sua poesia. E' vero, Nick Bradley, l'autore al suo esordio con PER LE STRADE DI TOKIO, non ha origini orientali ma, da grande esperto ed amante del Giappone, ha ben saputo a mio avviso ricalcare il fascino e la poesia dell'Oriente da me tanto amato.

Com'è possibile che un disegno possa prendere vita? Chi è davvero quella gatta e qual è il suo scopo? Non starò qui a spifferarvi i dettagli di una trama estremamente suggestiva, ben intrecciata e magistralmente raccontata, non voglio certo rovinarvi la lettura. Ci tengo però a ribadire quanto io abbia trovato intrigante, affascinante e coinvolgente questa lettura che sorprende il lettore con una carica emozionale davvero stratosferica.

Sarà la misteriosa gatta a far intrecciare il destino dei molti protagonisti della storia perchè il destino è misterioso, ha i suoi oscuri piani ma sempre un obiettivo da perseguire.

Se al primo sguardo i personaggi di questo romanzo non sembrano connessi tra loro pian piano tutto collimerà, quasi magicamente come solo il destino è in grado di fare. Mi sono trovata spiazzata da questa scelta narrativa ma poi, quando il disegno si è chiarito, mi sono scoperta grata all'autore per questa lettura e per come ne abbia portato avanti l'intreccio narrativo.

Sullo sfondo della ricca e corale narrazione c'è chiaramente Tokio nella sua sfavillante veste e la cultura orientale in generale. Amo l'Oriente ed amo il Giappone, mi sono sentita inebriata dal worldbuilding di questo romanzo che è una dichiarazione d'amore a Giappone le cui tradizioni sono maneggiate con estrema cura dall'autore che nutre - è chiaro -infinito rispetto per esse.


Consiglio di cuore questa lettura a chi ama l'Oriente in generale ed il Giappone in particolare, a chi lo vorrebbe visitare, a chi lo ha già conosciuto e vi vorrebbe tornare.


E voi che mi dite?
Adorate come me l'Oriente?



L'abbraccio più grande del mondo,

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